Qualcuno potrà ancora stupirsi di certi risultati, ma non chi ha capito che sono spesso determinati da fattori contingenti più che dai valori in campo. Alludo ad esempio alla partita vinta con merito dal Bologna (3-2, gol di Dzemaili e doppietta Santander, Mertens e Ghoulam non bastano) contro un Napoli reduce dallo stupro ai danni dell’Inter, appena una settimana fa. Il Napoli era, o poteva essere già virtualmente in vacanza, stasera come pure contro l’Inter, essendo ormai certo del secondo posto in classifica. Ma c’era in ballo una piccola questione di orgoglio, ribadire la superiorità nei confronti di una potenziale rivale in alta classifica e metterla in condizione di dover centrare per forza un solo risultato utile nell’ultima chance, contro una squadra che si gioca il tutto per tutto nel tentativo di evitare la caduta in serie B. E così è stato infatti a S.Siro, dove in una partita al cardiopalma, dalle mille emozioni fino al 97° minuto, l’Inter ha avuto la meglio su un Empoli che non avrebbe meritato la retrocessione per quanto ha mostrato sul campo, almeno stasera. Ma le sorti dell’incontro si sono affidate, onestamente, anche ad episodi ed alla bravura di entrambi i portieri, che hanno più volte opposto incredibili baluardi ai tentativi avversari. Poi pali, traverse e clamorose occasioni sfumate hanno lasciato negli spettatori un batticuore infinito, ma al conteggio delle occasioni più nette è comunque in vantaggio l’Inter, che prima è andata in gol splendidamente con Keità, entrato da poco, poi con Icardi ha guadagnato e sprecato un rigore per chiudere la partita. Lo scampato pericolo ha rigenerato l’Empoli, che alla lunga riesce a centrare il pareggio, ma quando mancavano meno di 10′ al termine dei 90′ regolamentari, ecco l’azione pregevole che Vecino confeziona per l’Inter, con una staffilata che si infrange sul palo a portiere battuto, ma sul rimbalzo arriva Nainggolan e insacca il pallone che vale la Champions League. Ci sarebbe anche il 3-1 di Brozovic, ma viene annullato giustamente per una scorrettezza plateale di Keità. Finale amaro per l’Empoli, che complice il pareggio del Genoa finisce al terz’ultimo posto e quindi in B, mentre l’Inter accompagna, dopo estrema sofferenza, l’Atalanta in Europa.
Notizie che si rincorrono, cuori che battono e speranze che muoiono
E la squadra di Gasperini, non più sorprendente, ma confermatasi molto intraprendente, proprio lei consente prima illusioni alle concorrenti oltrechè all’avversario in campo, andando sotto contro un buon Sassuolo (gol Berardi), ma poi pareggia con Zapata e alla fine conclude con Gomez e Pasalic per un 3-1 che toglie le residue speranze sia al Milan, pur vincente a Ferrara (2-3, Calhanoglu e doppietta Kessiè) che alla stessa Inter, speranzosa di piazzarsi solitaria al terzo posto rimastole comunque, in condivisione, con i bergamaschi.
Il succo delle partite che chiudono il campionato è condensato quindi negli scontri decisivi, che per quanto riguarda l’Europa conferma la Roma (2-1 al Parma, in gol Pellegrini e Perotti, addio di De Rossi) in Europa League.
Gli altri, dove in campo correvano più i pensieri che le gambe
Al di sotto della zona Europa, c’è da rilevare il piazzamento più che buono e non preventivato all’inizio, del Torino, che si concede il lusso finale di strapazzare la Lazio ( 3-1, gol I.Falque, Lukic e De Silvestri, Immobile per la Lazio) di e conquistare un settimo posto a 63 punti, record per i granata da quando il campionato si gioca con 3 punti a vittoria.
In coda, Fiorentina e Genoa non si spaventano a vicenda ma ognuna in proprio, dando vita ad una gara amorfa e imperniata più sulle notizie che arrivano da S.Siro, in particolare per il Genoa. Notizie sul gioco, poche, e quasi sempre provenienti da Chiesa, che nella Fiorentina sembra l’unico voglioso di vittoria e di gol, che comunque non arrivano per conclusioni sbagliate e parate dei portieri. La fine delle ostilità (termine piuttosto generoso) arriva con sospiri di sollievo da entrambe le parti, acquisita la certezza di disputare il prossimo campionato ancora nella massima serie.
Ben poco o nulla da raccontare tra Frosinone e Chievo (0-0) partita dove è il campo a non raccontare nulla, calcato da scarpe ormai prossime ad essere sostituite da infradito su spiagge esotiche e assolate. Nonostante ciò, per i primi 30 minuti al pubblico è stato impedito l’abbiocco, grazie ad un certo ritmo nel gioco anche se condito da rare occasioni da rete. Solo il “dimissionario” e applaudito Pellissier, riesce a mettere la palla nel sacco, ma il suo ultimo tocco vincente è vanificato da un fuorigioco di Andreolli.
Tra Cagliari e Udinese, solamente una discreta partita che all’Udinese regala la soddisfazione di concludere il campionato con una vittoria. Ma ad entrambe le squadre rimane ben di meglio, la permanenza in serie A già acquisita.
…e dove sconfitta o vittoria erano solo effimere sensazioni
Genova, una partita da clima estivo e vacanziero tra Sampdoria e Juventus, senza problemi di classifica per la prima e con l’onore del titolo di capocannoniere di Quagliarella (26 centri). Meno ancora per la seconda che, in realtà, prima lo è gia da 5 turni addietro, scudettata benchè amareggiata per l’esito Champions. 2-0 il risultato, con un gol di Defrel a pochi minuti dal termine, ma con un tiro tanto mal riuscito da ingannare il terzo portiere juventino Pinsoglio e finire beffardamente nel sacco. Raddoppio nel giro di pochi minuti, oltre il 90′, questa volta con una prodezza balistica di Caprari su calcio di punizione, e tutti a casa a fare le valige….
Con quest’ultimo 38° sforzo, concludo anch’io la mia fatica e passione, raccontando episodi e risultati a chi ha tempo e voglia di informarsi sulle settimanali vicende pallonare nostrane. Ciao a tutti, buone vacanze, buona estate a tutti coloro che mi hanno seguito. Appuntamento fissato (se la redazione gradisce) per la fine di Agosto, campionato 2019/2020!