Ieri mattina faceva un caldo infernale. Un caldo illegale. Ma essendo l’ultimo (o penultimo giorno, la cosa è abbastanza dubbia) giorno possibile per consegnare delle carte, la fila c’era comunque. La fila nella sede MM di via Civitavecchia. Nonostante il caldo. Nonostante l’età media. Questa vicenda va raccontata, perché dopo l’aumento del biglietto ATM la sete di denaro dell’amministrazione sta facendo un’altra vittima. Gli inquilini onesti delle case popolari. Un passo indietro. MM ha una lunga storia di buchi di bilancio. Il primo dei quali si è formato quando Pisapia ha voluto mostrare di essere il più virile della città, prendendosi una parte del patrimonio in gestione ad Aler. L’obiettivo era far pagare meno gli inquilini, fornendo servizi migliori. So che riderete di gusto a leggere questa cosa. Lui ci credeva.
E ci credeva così tanto che quando ha preso il pacchetto si è preso anche tutti i crediti che avanzava Aler. Forse pensando che non li avessero riscossi per incapacità. La situazione era un pelo più complessa. Quei crediti, frutto di conguagli soprattutto, avevano alle spalle una lunga e tormentata storia di lavori mai fatti, contestazioni e problemi vari assortiti risalenti addirittura alla gestione Romeo. Quel denaro si è accumulato ed ora MM lo vuole. Ci sono però due ordini di problemi: 1. Nemmeno loro sono sicurissimi dei conti e 2. Non hanno nemmeno tutte le prove che servono a dimostrare che i crediti siano realmente esigibili. Quindi, per indorare la pillola, con il benestare dei sindacati della casa, hanno proposto una rateizzazione straordinaria a 120 mesi.
Proposta che doveva scadere a dicembre scorso. Ma non ha accolto nessuno, o quasi. Comunque l’hanno voluta in pochi. Così è stato tutto rimandato a Giugno. Il 30 Giugno. Con 40 gradi a Milano. Ed i problemi sopra menzionati intatti: i conguagli delle due altre gestioni quasi certamente prescritti e buchi di rendicontazioni grandi come case. Sperando di far cassa su gente che, pur di non sentirli mai più pagherebbe qualsiasi cosa. Questo, ovviamente, significa punire le persone in regola. Quelli, per intenderci, che hanno sempre pagato quello che era dovuto. Dovuto per davvero. E che magari i conguagli li ha saltati perché glielo avevano detto i sindacati. Forse, eh. Non è una regola generale. Ma descrive abbastanza bene la scena.
Oggi, queste persone, rischiano di perdere la casa. Dice MM. Che non ha mai trovato il tempo per riordinare le carte e scoprire quali debiti si siano prescritti. E chiede comunque i soldi, ben sapendo che chi si piega non rivedrà mai il denaro, anche se si scoprisse dopo che non era dovuto (lo dice il Codice Civile). Ieri è andato in scena il primo atto di questa pantomima: chiedere il rendiconto dei presunti debiti. Solo che il modulo inviato non specificava da nessuna parte che si stesse facendo questo. Alcuni cittadini si sono dovuti arrangiare da soli facendoselo specificare da un avvocato. Io non ho parole. Spero nemmeno voi. C’è una linea precisa che divide l’efficienza amministrativa dall’avidità rapace. Quando potremo finalmente dire che è stata superata?

Giornalista pubblicista, opera da molti anni nel settore della compliance aziendale, del marketing e della comunicazione.
Purtroppo qualche allocco c’ha abboccato e non importa quanti: sono soldi che ‘piovono’ dal cielo. La cosa vergognosa, poi, sono state le trattative seguite dai vari sindacati con il conube ed mm su somme non più esigibili! I sindacati si sono fatti un bel po’ tesserati che ogni mese assicurano entrate alle loro casse (è quasi impossibile disdire l’iscrizione) e comune e mm hanno carta bianca per fare gli strozzini su poveri incauti e disinformati. Peccato invece che chi sl contrario vanti dei crediti non abbia alcuba possibilità fi averli. Né rataizzati né scalati dal xanone di affitto…. Prepotenza politica meneghina.