Per molti anziani, in questo Luglio caldo, il Cam, il centro aggregazione multifunzionale, è un luogo dove ritrovarsi, giocare a carte, passare il tempo al fresco con gli amici.
Questi centri esistono dagli anni 60 e sono un vanto della rete dei servizi sociali di Milano, un bell’esempio di solidarietà ambrosiana, cioè concreta.
Ma da quando governa la sinistra il ficus dei servizi sociali è rivolto soprattutto all’accoglienza. E cosi può succedere che un centro come quello di Via Jacopino da Tradate rimanga chiuso per una settimana lasciando gli anziani fuori dalla porta. Senza informazioni. Sospendendo le molte attività in programma. Impedendogli pure di giocare a carte al fresco, in un quartiere di periferia pieno di solitudine e senza grandi attrazioni.
Perché? Per la disattenzione di un Comune così concentrato su accoglienza e minoranze varie da dimenticare il valore di assistere e proteggere coloro che hanno fatto grande Milano: gli anziani, coloro che avrebbero diritto a un po’ di riconoscenza dopo aver pagato tasse al Comune per 40 anni.
Invece il centro è chiuso perché non c’è personale comunale che lo apra e perché non è stato ancora rinnovato l’appalto alle cooperative che forniscono gli animatori.
Penso alle chiacchiere di Sala e Majorino sul Welfare ambrosiano e sulla solidarietà e poi vedo la foto che gli anziani hanno scattato, smarriti, sotto il sole. Che rabbia che i giornali non si occupino di questa vergogna frutto di banale indifferenza politica e inefficienza amninistrativa.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
gli anziani non fanno più figli perciò è meglio occuparsi dei giovani e aitanti africani ai quali occorre dare una doverosa sistemazione. ricordare i diritti degli italiani , in particolare degli anziani, non serve a chi pensa che occorre portare l’Africa in casa nostra. È diventato un nostro dovere cedere ciò che abbiamo prodotto a chi non riesce a migliorarsi. Ormai ci dobbiamo vergognare per aver raggiunto uno stato di benessere relativo. I nostri anziani possono aspettare? per Sala si.
Ci pensa Carola, sta preparando dei bus con le ONG finanziate da raccolte fondi in Germaniaaaaaaa………..