L’illegalità sposa sempre l’illegalità? Il tono enfatico e trionfalistico con cui il Leoncavallo annuncia per questa sera alle 18 un incontro in difesa delle ONG Sea Watch 3, Alex di Mediterranea e Alan Kurdi di Sea Eye, suona come un richiamo alle armi. Verrà anche servita una cena con un piatto unico vegetariano o di carne e un bel bicchiere di vino bianco. Gli abusivi del Centro Sociale serviranno una cena esentasse e senza alcuna autorizzazione a chi è ancora sotto indagine per favoreggiamento all’immigrazione e, dico io, forzata violazione della legge. Ma i Partigiani del mare, incompresi dall’ottusità fascistoide vigente in Italia e nell’Europa (questo il senso del loro proclama) diventano i difensori dei diritti come, evidentemente, i partigiani di terra degli anni 40. L’eco di voler rappresentare come eroi Karola, Casarin ecc. è la nuova frontiera di autoincensamento buonista unidirezionale di una sinistra senza idee se non quella di affidarsi a gesti molto discutibili.
Il cittadino comune che sta a guardare osserva che azioni vietate vengono difese da personaggi che vivono abusivamente in una sede occupata, che la cena a 15 euro serve a finanziare le tanto discusse ong in odore di reato e che l’alleanza rafforza quel senso di onnipotenza che ha pervaso i protagonisti degli avvenimenti.
Che dice Sala? E’ stato invitato?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
I negozi di qualsiasi tipologia sono sommersi da montagne di documenti da esibire sempre. Perché i centri sociali sono esentati da questo dovere? perché hanno un potere così attrattivo? Cosa li differenzia dal popolo vessato dalla burocrazia? Dove sono i controllori? Dov’è la legge?