Invece che sistemare le case MM, il Comune lascia piantare antenne

Milano

Si piantano antenne, ma non crescono nuove case. Nemmeno si mettono a posto i balconi da cui cadono calcinacci o i muri scrostati. Le antenne non impermeabilizzano i tetti e non rendono più confortevoli le case. In via Pastorchi sono passati mesi, ma non ci sono novità. Tutto tace. Soprattutto, manca la partecipazione alle scelte. La sensibilizzazione, la spiegazione, l’incontro e la discussione. Non male per una giunta comunale di sinistra.

“E’ mai possibile” si chiede il consigliere Franco Vassallo, del Municipio 7 “che i cittadini non siano stati, non dico consultati, ma nemmeno avvisati prima? Sono inquilini, non sudditi. C’è stato un incontro con i Sindacati degli inquilini, in cui sono emerse delle corrette proposte: un referendum tra gli inquilini, incontri formativi e la diffusione di pareri scientifici. C’è poco da fare, la gente ha paura del 5G. Dobbiamo affrontarla con basi razionali, altrimenti il problema non sparirà da solo. Anzi, si ingigantirà”.

Dobbiamo capirci, il 5G non è pericoloso. Trattarlo così lo è. Ancora una volta la sinistra se ne frega delle preoccupazioni della gente, aggira gli ostacoli, nega le paure e poi si stupisce quando ottiene reazioni esagerate. Se non vogliamo che alla lunga il problema incancrenisca, dobbiamo essere sì decisi, ma anche garantire la sicurezza dei cittadini. La sfiducia verso la tecnologia è un pessimo segnale, che non va però ignorato. E di sicuro piantare le antenne senza parlare con le persone non migliora le cose. Non crea, quanto meno, un rapporto sano.

“Io credo che i sindacati vadano coinvolti nel problema, come municipio intendiamo fare la nostra parte. Restando sempre, quando possibile, dalla parte dei cittadini. Ci auguriamo che il Comune voglia aiutarci, presso l’azienda, a trovare risposte che non sia prese di posizioni o mere esibizioni di documenti burocratici. La vita delle persone non si misura in marche da bollo, la loro sicurezza non può dipendere da uno o più cavilli.” chiosa il consigliere Vassallo.

Alla fine della giornata chi protesta e chi amministra il municipio tornano a casa. Con la speranza che domani sia un giorno davvero nuovo. Con il timore che sia sempre la solita vecchia storia.

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