Una città in movimento, pulsante, innovativa: questa l’impressione all’estero di Milano. Abbiamo saputo promuoverci bene, nonostante tutte le criticità? Pare di sì. D’altronde il turista attirato dagli eventi, dalla cultura, dal design e dalla creatività artistica che ha il suo epicentro a Milano, non ha gli occhi di un milanese. Non vede i buchi neri di illegalità, difficilmente inciampa nelle strade sconnesse, segue la sua guida per visitare opere d’arte o si rigira nel quadrilatero e voilà il convincimento che Milano sia attrattiva, smart e viva di avvenimenti è assicurato. Si registra quindi il boom di turisti, ognuno con le proprie tasche, con i propri interessi. Un boom che privilegia giovani e culturalmente preparati che già sanno dove andare e cosa vedere. Calano i visitatori dal Medio Oriente, che erano avvezzi a spendere molto nei negozi e a farsi notare per la disponibilità economica che li portava ad alloggiare in suite esclusive e a riempire intere ale di hotel super lussuosi, ma i turisti sono sempre più numerosi, soprattutto asiatici. Dichiarano al Corriere «Rispetto all’anno scorso c’è più gente in giro in tutte le zone servite dai mezzi, anche meno centrali. Eppure lo shopping langue. Contavamo sui turisti per fare decollare i saldi», è ad esempio la voce di Gabriel Meghnagi, referente della rete dei commercianti di Confcommercio. Stessa musica da Epam, associazione Pubblici esercizi: «Nei bar e ristoranti ci sono persino più avventori ma lo scontrino medio è più basso», conferma il segretario Carlo Squeri.” Hanno imparato a usufruire dei mezzi pubblici, diligentemente fanno la fila, aspettano un secolo. Perché? E’ la domanda più ovvia del turista.
«Ma come, Milano è piena di gente, in giro. Perché sui mezzi c’è l’orario estivo, ridotto?», trasecola Ivana Wojcik, 34 anni, «A Londra il servizio a luglio e agosto è addirittura potenziato in alcune fasce orarie, ad esempio la notte. A Milano no?” chiedono al Corriere. Viene da rispondere “Ma questa è la città modello promossa da Sala, bellezza. Proprio nel momento dell’aumento, i mezzi diminuiscono. Va a capire la logica del Sindaco”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
È semplice A Sala interessa essere europeo solo per quanto riguarda i costi, le piste ciclabili e quanto di più utile per la sua immagine. I servizi che sono il biglietto da visita per i turisti non sono inclusi nel suo operato. Meno mezzi, meno ATM, meno musei. Per fortuna ci sono i grandi privati che sopperiscono almeno in parte alle richieste di turisti e non. Essere competitivi non è nel dna della giunta.