Nella Milano luccicante e illuminata di Beppe Sala c’è anche un quartiere prigioniero dei Viados.
E’ Figino , in fondo a Via Novara, antico borgo agricolo che oggi , contro la volonta dei suoi abitanti e nella ignavia del Comune e delle autorità, è diventato un quartiere a luci rosse , tendenza trans e viados. I residenti sono disperati. I trans ,da anni padroni della Via Novara,, trovano più comodo oggi prostituirsi nelle viuzze e nei giardini del piccolo Borgo, dove oramai la sera vige il coprifuoco. I viados sudamericaniinfatti, avendo compreso che a Milano tutto è permesso senza rischiare nulla , minacciano i residenti che osano protestare. Così usano come alcova i giardinetti pubblici , garage e orti privati del nuovo complesso di socia housing che per ironia della sorte si chiama ” Borgo Sostenibile”. I residenti hanno cercato di richiamare l’attenzione delle istituzioni ma al momento hanno trovato ascolto solo nel Municipio 7 , nel Presidente Marco Bestetti e l’assessore Antonio Salinari.
Ora che è stato modificato il Regolamento di Polizia Municipale introducendo l’obbligo di Allontanamento (art 135) Forza Italia ha chiesto ufficialmente di applicare subito questa misura proprio partendo da Figino. Gli estremi per applicarlo ci sono tutti: viene reiterato un comportamento molesto per la cittadinanza, portatore di degrado ( rifiuti , preservativi e escrementi ovunque) , che ostacola la circolazione etc… Si mandano dei Vigili, si identificano i personaggi e gli si notifica un obbligo di allontanamento. Se vengono ribeccati li sono passibili di processo penale e non semplici sanzioni. Soprattutto ora non ci sono più alibi per lasciare che i prepotenti trans si facciano beffe di residenti che pagano le tasse e hanno diritto a vivere in un ambiente sereno e tranquillo quanto chi abita in centro. I cittadini di Figino, di ogni colore politico, hanno scritto, manifestato, persino provato ad allontanare i trans. È ora che l’Assessore alla Sicurezza e Vicesindaco Scavuzzo e il Questore dimostrino che Comune e Stato esistono.
Fabrizio De Pasquale
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