Sempre Stazione Centrale, sempre Rom, sempre possibilmente incinte. Se si osserva che a monte ci sia un’ispezione e uno studio accurato del possibile luogo di “lavoro”, penso sia la verità. Importante è essere ben addestrate, agire con destrezza, cogliere il momento di disattenzione per “operare”. E così dopo l’assalto a Milano, ai sottopassaggi, agli ingressi dei parchi, hanno dimostrato che il gran numero di turisti è una pacchia anche per loro. Che, soprattutto dove c’è folla un po’ caotica, basta un attimo e voilà. E’ cronaca di ieri de Il Giorno come sia stato individuato il luogo in cui arrivano gli autobus che collegano lo scalo ferroviario all’aeroporto di Malpensa come uno spazio appetibile. Aspettano e sono in tante, preferibilmente incinte e poi, quando le promoter della compagnia area di turno o i passeggeri si distraggono, agiscono, rubando i bagagli ai turisti. Una genialata che ricorda l’assalto alla metropolitana, ai bus di linea. Ora la loro presenza si è moltiplicata. Sempre ieri c’è stato un fatto nuovo. I turisti stanno attendendo di salire in pullman e una promoter raccomanda di fare attenzione ai bagagli. L’invito è necessario per la presenza delle rom, le quali reagiscono arrivando a minacciarla. Allora la promoter tira fuori dalla tasca la bomboletta di spray urticante e spruzza. Intervengono anche i carabinieri, ma le rom sono già fuggite. Rimane la insicurezza, la latente pericolosità, l’impunità di un “esercito” che vive rubando. Alla faccia di un popolo che si considera civile.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano