Buongiorno a voi, tifosi e sportivi e non, ancora distratti dagli ultimi scampoli di vacanze o in partenza ora per terre e mari remoti! Eccoci alla seconda puntata del romanzo pallonaro 2019-2020, ripartito con la serie A nell’ultima settimana di Agosto e già prodigo di frizzanti emozioni, con grappoli di gol degni del tempo delle vendemmie.
Iniziano le ostilità Bologna e Spal, Venerdì 30 Agosto il primo anticipo è vinto di misura (1-0) ma con merito dai ragazzi di Sinisa Mihailovic, un allenatore di qualità ma ancora di più come uomo, colpito dalla malasorte. Ha voluto sedere in panchina, puntare gli occhi sul campo e sgolarsi incitando la squadra, perchè per lui anche 90 minuti di ritorno alla vita, alla sua vita nel mondo del pallone, rappresentano ora un tesoro inestimabile. E anche se solo in pieno recupero, nonostante le numerose occasioni fallite, il suo Bologna ha agguantato i 3 punti con Soriano e si aggiudica nel nome di Sinisa il primo derby emiliano della stagione. Auguri, Miha!
Sabato invece si aprono le sfide più avvincenti, forse premature per quanto riguarda il titolo. Milan-Brescia nel pomeriggio ci mostra un match dove i rossoneri non brillano, ancora carenti nel gioco e con qualche pedina fuori posto. Ma alla fine, con fatica e rischiando qualcosa, portano a casa i 3 punti con un gol “turco” di Calhanoglu che riduce all’essenziale una cronaca non ricca di emozioni, ma che comunque indica un Milan con segni di progresso rispetto alla sconfitta di Udine. Brescia che ci sperava, ma il bis di Cagliari è per ora rimandato a partite più abbordabili di queste.
Altra bella gara a Roma, dove si sono affrontate Roma e Lazio nel primo derby della stagione. Punteggio finale 1-1, ma risulta molto ingannevole se rapportato al gran numero di occasioni su entrambi fronti. Addirittura 5 volte hanno tremato i pali (3 per la Lazio), 2 per la Roma che nel finale colpisce anche una traversa. In gol Kolarov su rigore al 17′, poi aggiusta il punteggio Luis Alberto dopo 13 della ripresa. Pareggio abbastanza equo.
Sorpresa al Tardini di Parma, invece, dove è l’Atalanta ad alzare bandiera bianca contro il Torino
(ospite causa indisponibilità dello stadio bergamasco). Un grande Zapata sembra affossare il Toro con una micidiale doppietta a cavallo della fine primo tempo e l’inizio del secondo, portando a segno la rimonta dopo il gol granata di Bonifazi . Non basta però all’Atalanta, che viene nuovamente raggiunta e superata dai gol di Berenguer al 57′ e di Izzo al 66′, lasciando così 3 punti al Torino che affianca Inter e Juventus in cima alla classifica.
Sassuolo col botto contro la Samp, tripletta di Berardi e gol di Traorè per un 4-1 che non lascia spazio ad alibi. Attenua la scoppola Quagliarella su rigore nel finale, ma si consolano i genovesi in buona compagnia con 7 gol subiti in 2 giornate: uguali al Napoli…
A Udine, fa il pieno il Parma nonostante nel complesso abbia fatto di più e meglio l’Udinese sul piano del gioco. Lasagna porta in vantaggio i friulani al 16′ del primo tempo, forse si illude di avere la strada in discesa ma sbaglia. E sbaglia anche di fatto, mancando ghiotte occasioni per pareggiare con Nestorovsky, Lasagna e De paul. Viene punito inesorabilmente prima da Gervinho al 42′, poi da Gagliolo al 58′ e infine da Inglese al termine di un bel duetto in contropiede con Gervinho assist -man.
A Lecce, la neopromossa padrona di casa rimane ancora a bocca asciutta , dopo la bastonata di S.Siro con l’Inter. Stavolta è un’altra neopromossa, ilVerona, a lasciare sul tavolo verde il bicchiere vuoto e ringraziare i pugliesi. Cuore ingrato, è Pessina (un ex leccese) il giustiziere di turno, e all’81’ cala la mannaia che porta 3 punti a Verona.
Genoa e Fiorentina incrociano le spade in una Liguria ancora assolata ed estiva, ma a cadere è la testa dei gigliati, sotto l’incalzare dei genovesi che hanno legittimato la vittoria con una prestazione migliore, sia nel gioco che nelle occasioni mancate di poco, anche per la bravura del portiere viola Dragowsky. I gol, al 12′ Zapata per il Genoa, raddoppio di Kouamè al 65′ e gol della bandiera di Pulgar al 76′ per la Fiorentina. In ombra Chiesa , che tuttavia può recriminare su un palo colpito al 91′. Troppo tardi, il trenino viola torna a casa vuoto, con 6 gol subiti e 4 segnati in due sole giornate. Montella ha diversi compiti da svolgere al più presto, per non trovarsi a rimpiangere più avanti questi punti persi malamente.
A chiudere la Domenica, ecco l’Inter di Conte di scena a Cagliari contro la squadra dell’ex Nainggolan (però in prestito). Non chiedevano un’altra quaterna, i tifosi nerazzurri, ma almeno una partita all’altezza delle aspettative, dopo l’esordio a S.Siro con il neopromosso Lecce. Invece, pur considerando tecnicamente il Cagliari un gradino sopra i pugliesi, con tutto il rispetto, l’Inter è parsa visibilmente meno pimpante del previsto, soffrendo a tratti la vivacità dei sardi che, dopo essere andati sotto alla mezz’ora per un gol di Lautaro, sono riemersi veementi ad inizio ripresa, raggiungendo un pareggio meritato con una bella incornata di J.Pedro. Nel corso della partita, 3 reclami del Cagliari per invocare rigori, poi smentiti dall’arbitro con l’aiuto del VAR, ma del Cagliari anche un reclamo per il rigore contro, che su Sensi è parso molto più evidente di quelli non concessi . E’ Lukaku a battere e portare l’Inter definitivamente in vantaggio. Un buon giocatore, fisicamente molto dotato e attivo anche nella manovra di appoggio, ma francamente (anche se è presto per i giudizi) quanto a pericolosità ed opportunismo in area, non ho visto un nuovo Icardi…
Nessun posticipo di Lunedi, ora prima sosta del campionato per consentire alla Nazionale di tornare in campo per le qualificazioni agli Europei 2020 , contro la nazionale armena. A presto!