Tante polemiche sulla decisione di Salvini di verificare quanti campi e quanti rom irregolari, vivono e prosperano a Milano e provincia, con quel pregiudizio ideologico di emarginazione etnica predicata da Majorino. E ora il censimento c’è ed è un’emergenza da gestire con equilibrio, se il moltiplicarsi dei rom continua, se la loro attività principale è il furto, se continuano a seminare degrado. I numeri parlano da soli: «Sono 8 i villaggi autorizzati, due in più che a Roma, per un totale di circa 710 persone con 238 minori, di cui 5 solo nel capoluogo, per un totale di circa 590 persone di cui circa 190 minori. I villaggi non autorizzati sono 12, 3 in più di Napoli, per un totale di circa 582 persone tra le quali 114 minori, di cui 9 solo nel capoluogo lombardo per un totale di circa 400 persone di cui circa 50 minori».
Non si può certo sottovalutarli. «Bene i dati diffusi dal Viminale riguardanti la presenza di campi rom più o meno autorizzati nella Città Metropolitana di Milano. Il governo giallorosso non potrà così nasconderli in un cassetto»: lo dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato al Giornale. Che continua: «Sono numeri che confermano l’emergenza, soprattutto se si pensa ai campi irregolari e al fatto che il ministero dell’Interno dichiara esplicitamente la propria difficoltà nel quantificare un numero preciso di occupanti abusivi nella decina di insediamenti occasionali a Milano».
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