In 500 per il rilancio di FI a Milano

Milano

Ieri al Palazzo delle Stelline si è rivista l’altra Italia. Minuscolo, per carità, che la gente è suscettibile. Però, davvero, è difficile trovare un nome per un gruppo eterogeneo di simpatizzanti, militanti, imprenditori, eletti e semplici curiosi che si trovano un Sabato mattina a parlare di temi, idee e battaglie. Una critica dura, ma senza odio, ad un governo il più lontano possibile da una visione liberale del mondo. Ma anche una garbata ed amichevole presa di distanza dalle piazze in cui risuonano invocazioni all’uomo forte. Che sia di oggi o di settant’anni fa. Non farò una cronaca degli interventi, per averne una visione più completa segnalo l’articolo di Alberto Giannoni su Il Giornale. O l’intera ripresa dell’evento sulla pagina Facebook del Coordinamento Regionale.

Secondo me è più importante inquadrare bene la cosa. Forza Italia ha deciso di fare opposizione. Senza aperture di credito. Ma siccome viviamo nel periodo delle fake news, i nostri cari amici della base leghista e di FdI continuano a dire che non stiamo facendo opposizione. Ecco, se si esclude il triste spettacolo condito da saluti Romani e slogan deliranti visto Martedì fuori da Montecitorio, questa è la prima manifestazione contro il governo. Un mese prima di quella Leghista del 19 Ottobre, cui comunque il partito parteciperà. Quindi vediamo di togliere una pietra d’inciampo dalla strada: nessuna indulgenza. Nessuna vicinanza. Neppure mezza aderenza.

Secondo, il No al Governo non è stato declinato secondo le solite, fruste, teorie del complotto. Nessuno ha attaccato Mattarella. Nessuno ha dato dell’infame a nessuno: solo temi, solo attualità e solo prese di posizioni a favore. A favore di Autonomia, lavoro, fisco equo e libertà educativa. Dimostrando che Forza Italia potrà anche soffrire, ma nelle difficoltà sta maturando una nuova consapevolezza. Un nuovo modo di vivere e fare politica. La rinnovata consapevolezza della missione. Come diceva Chesterton i dogmi nascono quando delle semplici verità vengono messe in discussione. Oggi che urlare è la cosa più comune, il buonsenso di chi propone sta ritornando il parametro su cui misurasi.

È da leggersi in questa chiave il successo della manifestazione convocata dall’On. Salini. Senza chiasso, senza pubblicità. Contando solo sulla forza gentile, ma irresistibile, delle idee.

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