Urbanistica tattica firmata PD? Beltrami Gadola “Un’idea orecchiata da provinciale di Maran” Ma un fallimento

Milano

Il programma di urbanistica tattica esposta dal Comune con tono trionfalistico “Una piazza a NoLo che viene inaugurata, due – Dergano e Angilberto II – per le quali è pronto il progetto definitivo che renderà permanente il restyling avviato un anno fa, quattro – Bruzzano, Belloveso, Cooperazione e Gramsci – in cui stanno per partire i lavori, e un avviso pubblico per coinvolgere cittadini e associazioni nella realizzazione dei nuovi interventi. Sono tante novità in questa giornata per l’urbanistica tattica a Milano.

Da sinistra l’urbanista Beltrami Gadola è tranchant “– era immaginabile che la vicenda di Piazza Nolo finisse su Facebook. È un episodio della “urbanistica tattica”, un’idea orecchiata da provinciale dell’assessore Maran.. Le tre piazze già “trattate” – Dergano, Angilberto II e Porta Genova – sono già ridotte da far pena. Vale una visita.” E il consigliere De Chirico (F.I) osserva “Oltre ai danni già fatti in alcuni punti della città e all’inutilità di altri interventi (su tutti via Abbiati) con questo tipo di progetti, ora l’Amministrazione comunale mette nero su bianco il piano di paralisi automobilistica di molti punti nevralgici di Milano come ad esempio piazzale Siena, piazza Salgari, via Larga e via Farini.”

Sulla riqualificazione di piazza NoLo, di cui Sala va fiero, il prof. Beltrami Gadola, già docente al Politecnico, commenta con ironia su un post “L’allestimento se sarà con qualche panchina e qualche vaso da vivaista a simulare il verde e si dipinge il lastricato s’imbocca una via impraticabile: la manutenzione del “verde” (innaffiatura) nessuno la fa, i colori sbiadiscono ma soprattutto si attrezza per la “socialità” un luogo fortemente inquinato da traffico, rumore e scarichi. Tra i sostenitori ho ricevuto un comunicato del radicale Riccardo Giorgio Frega a sostegno dell’operazione e contro le proteste di commercianti e residenti. Sarebbe meglio che imparassero davvero che cosa è “partecipazione”. Poi ne parliamo ma soprattutto che pensassero davvero che quel luogo possa diventare “ un luogo di incontro per residenti e famiglie, uno spazio da vivere per la cittadinanza che saprà attrarre clienti anche dai quartieri limitrofi. Sui colori e il design calo un pietoso velo.”

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