Clandestini a Milano? Gli scafisti non chiedono la carta d’identità e neppure Sala

Milano

Siamo tutti aperti, dai porti alle città soprattutto a gestione PD, con la benedizione del Papa e della CEI, con il cuore in mano di Majorino e Sala. Quanti clandestini del tutto irregolari si dedicano poi alla piccola o grande criminalità non è dato sapere. Basta guardare i grattacieli, programmare eventi, passeggiare in Brera e si può ignorare l’abusivismo e lo spaccio.  Inutile fare amarcord, la convivenza è voluta, desiderata, imposta anche a danno degli ospiti regolari e con la volontà di integrarsi. Abdelsamad capo del Centro di coordinamento della guardia costiera libica, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, ha spiegato anche il modus operandi degli scafisti e come le ong, loro malgrado, contribuiscono al loro disegno: “I migranti salgono su gommoni e barconi che non riuscirebbero mai, dico mai a raggiungere l’Italia. Sono natanti malmessi, in grado di fare poche decine di miglia al massimo. I trafficanti sono ‘smart’, usano internet, siti che mostrano il traffico marino, sanno bene quando c’è una nave ong al limite delle acque territoriali. E la usano, mandandogli barconi. È un meccanismo molto semplice e dal loro punto di vista, funziona benissimo”.

Un meccanismo alla base quasi sempre degli arrivi a gògò a Milano. E la grande ipocrisia della sinistra è di non vedere i disastri che ha provocato. E quando un nordafricano se ne frega di avere una fedina penale ricca di reati, non ha un domicilio regolare, continua a delinquere, a chi diamo la responsabilità? Il coltello, le forbici, i pugni, i calci quotidiani sono segni distintivi di persone abbandonate a se stesse, in una disperazione senza soluzioni. Gli scafisti non chiedono la cartà d’identità e neppure Sala

1 thought on “Clandestini a Milano? Gli scafisti non chiedono la carta d’identità e neppure Sala

  1. SE FOSSERO PERSONE CON LA VOLONTA’ D’INTEGRARSI SAREBBE PERSINO PIACEVOLE AIUTARLI. PURTROPPO STANNO DIMOSTRANDO TUTTO IL LORO LIVORE VERSO UNA NAZIONE CHE, ALLA BASE, LORO STESSI NON CONDIVIDONO…. DICHIARANO DI ESSERE STATI TRADITI, DA QUI IL LORO COMPORTAMENTO DELINQUENZIALE……CONSIDERANDO IL FATTO CHE VENGONO INCORAGGIATI A VENIRE IN ITALIA, IN QUALCHE MODO, HANNO RAGIONE……CIO’ NONOSTANTE NON POSSONO PRETENDERE CHE NOI CI SI PIEGHI AL LORO MODO DI VEDERE E DI VIVERE……NEL LORO PAESE VIVEVANO DI STENTI E SACRIFICI? EBBENE QUI LA LORO CONDIZIONE NON PUO’ CAMBIARE D’INCANTO………ALTRIMENTI RESTA DA RIPERCORRERE LA STRADA PER TORNARE A CASA NEL LORO PAESE CHE LI ATTENDE A BRACCIA APERTE

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