Cosa stanno guardando ErMi ed OlMi con i loro cannocchiali?
Un piccolo preambolo… I turchi, come sapete, hanno occupato parte di Cipro nel 1974. L’isola è divisa in due da allora: da una parte c’è la Repubblica di Cipro e dall’altra la Repubblica Turca di Cipro Nord, auto-proclamatasi nel 1983 e non riconosciuta dalla comunità internazionale.
Di recente, al largo di Cipro, la compagnia petrolifera americana, la Exxon Mobile e la compagnia Qatar Petroleum, hanno annunciato la scoperta di un gigantesco giacimento di Gas, si parla di risorse comprese tra i 142 e 227 miliardi di Metri cubi di gas.
Già l’anno scorso, ENI e TOTAL hanno fatto una scoperta simile in una zona adiacente, scoprendo un giacimento che si stima essere tra i 170 e i 230 Miliardi di Metri cubi di Gas.
Insomma… i fondali intorno a Cipro sono ricchi di giacimenti di Gas e Petrolio.
Le acque intorno a Cipro, sono state divise in 13 zone ed ogni zona è stata concessa, per ricerche ed estrazioni, a varie compagnie petrolifere; scendendo nei particolari, Eni e Total hanno ottenuto licenze di esplorazione per 7 dei 13 blocchi nella Zona Economica Esclusiva (ZEE) di Cipro. Gli altri sono divisi tra le americane Exxon Mobil e Noble Energy, l’olandese Shell e l’israeliana Delek.
Da quanto si apprende dalla stampa a tiratura nazionale, la Turchia, senza averne titolo, con la sua nave per ricerche e perforazioni sottomarine Yavuz, a sua volta scortata da due incrociatori e un sottomarino della Marina Militare turca, è entrata nella ZEE N°7 assegnata a ENI e TOTAL, con l’intento di estrarre Gas e petrolio… ed è subito crisi internazionale.
Non è la prima crisi simile in quel Mare. Nel Febbraio 2018, ad esempio, la flotta di Ankara ha sbarrato la strada ad una nave dell’Eni, inviata in loco per le esplorazioni petrolifere. Il governo Gentiloni protestò, facendo intervenire nella zona la fregata Zaffiro della nostra Marina Militare, ma tutto si risolse con un dietro front di ENI e della Marina Militare Italiana.
Ora, pare che Parigi abbia spedito due navi militari per pattugliare le acque di Cipro: la scorsa settimana due delle fregate più moderne della flotta francese sono arrivate a Larnaca, formalmente per partecipare ad esercitazioni con la marina locale, in realtà, pare per dimostrare la volontà di non cedere un miglio alle pretese petrolifere di Erdogan. Il Ministro della Difesa greco Nikos Panagiotopoulos ha asserito che dopo i francesi: “…anche l’Italia farà qualcosa di simile”.
Chi scrive aborra il ricorso alle armi ed alla guerra per la risoluzione di problemi internazionali, tuttavia, non posso non disapprovare che ai Curdi, che hanno combattuto l’ISIS, non venga offerto nessun appoggio militare internazionale, tanto da permettergli di negoziare una pace istantanea.
Chi scrive, disapprova anche che non si abbia avuto il coraggio Politico e militare, di schierare una forza di interposizione davanti al confine turco da dispiegare in territorio siriano.
A sostegno dei Curdi, solo telefonate e lettere indirizzate a Erdogan. Mentre stiamo completando questa vignetta, apprendiamo che è stata negoziata, per tramite degli USA, una tregua tra Turchia e Siria. La tregua di fatto intima ai curdi di ritirarsi e di abbandonare tutte le armi, smantellando tutte le loro postazioni militari, ma si apprende anche che la tregua non è rispettata.
Intanto ci sono circa 300.000 civili sfollati, tra cui oltre 70.000 bambini, tutti… si trovano in una gravissima situazione umanitaria!
Insomma, quando si tratta d’interessi economici, si mostrano immediatamente i muscoli, quando si tratta di difendere esseri umani… entra in campo la sola diplomazia: fioccano telefonate e lettere e… l’unica sanzione UE da imporre alla Turchia, non vorremmo fosse solo lo spostamento della finale di Champions.
Disegni di Giorgio Romanelli.
Testi e contesti di Erminio Galluzzi.
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