Il commento di Luciano: Undicesima giornata di serie A

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Ritmi serrati, con questo calcio si gioca ogni 3 giorni, e quindi si scrive e si commenta altrettanto. Il primo anticipo di Sabato 2 Novembre, sembra suonare a Napoli come una campana. Non certo funerea, ci mancherebbe, ma almeno un campanello d’allarme per una squadra che dopo 11 giornate si trova dove nessuno poteva immaginarla.
Ad inizio campionato, avessero detto a me che oggi l’Inter si sarebbe trovata a 10 punti dal Napoli, avrei creduto possibile esattamente il contrario di quello che vediamo nella classifica attuale. Ovvero, sarei stato più propenso a credere che fossero gli uomini di Ancelotti a trovarsi 10 punti sopra l’Inter. Invece accade che la squadra di Insigne, Mertens e Callejon sia incappata in una nuova sconfitta, ad opera di una Roma che pare rigenerata dopo il successo contro il Milan, e che ora si piazza solitaria nientemeno che al terzo posto. Un gran gol (non il primo) di Zaniolo e un rigore di Veretout più un altro fallito da Kolarov, portano i giallorossi alla ribalta e gettano scompiglio in casa Napoli, che ora deve guardarsi alle spalle e leccarsi le ferite alla svelta se non vuole trovarsi invischiato a centro classifica.
In vetta, infatti, continuano a correre, anche se con cadenze di passo differenti, le due nemiche storiche Juventus e Inter. La prima ad inseguire il risultato contro il Torino, per non vedere nuovamente le luci posteriori della seconda. E le ha viste, quelle dell’Inter, in sorpasso almeno per un paio d’ore, grazie alla nona vittoria sul campo del Bologna. 1-2, un’Inter che nonostante priva di di…Sensi e con Barella in campo vince, perdipiù in rimonta, quasi al fischio finale con una nuova  doppietta di Lukaku. La Juventus è sembrata per oltre un’ora poco lucida nella manovra offensiva, più supportata dall’estro e dalla tecnica dei singoli, che orchestrata su schemi geometricamente perentori come si è visto in altre occasioni. Poi ci ha pensato quel de Ligt, olandesino con lo strano tic del braccino, a mettere dentro un pallone dopo aver rischiato di propiziare un rigore al Toro con l’ennesima sbadataggine in area, perdonatagli (buon per lui) dall’arbitro che non ha ritenuto di dover ricorrere alla verifica immediata del VAR. Pare che comunque tali verifiche siano state fatte a posteriori, e su base applicativa delle nuove regole sia stata confermata valida la decisione dell’arbitro.
La Domenica piovosa di Bergamo non viene solo dal cielo, ma anche dal campo, dove a sorpresa (ma non in assoluto) piove sull’Atalanta ad opera di un sempre più sorprendente Cagliari. La squadra sarda di Maran si impone in un primo tempo di forza, carattere e determinazione, usando le stesse armi solitamente messe in mostra dai bergamaschi, che stavolta le subiscono. Se la fortuna aiuta gli audaci, la conferma arriva anche da uno sfortunato tocco di Pasalic che inganna il portiere Gollini. E non si ferma qui, perchè anche l’arbitro sembra infierire oltre il giusto nei confronti della “Dea”, quando a pochi minuti dalla fine del primo tempo estrae un esagerato cartellino rosso diretto a Ilicic per un fallo di reazione un pò nervoso su Lykogiannis (che lo aveva colpito con una gomitata), ma non cattivo tanto da giustificare l’espulsione. Così, dopo che il Cagliari si era comunque già meritato il vantaggio al 32’con la complicità di Pasalic, su  punizione di Lykogiannis, e un sussulto d’orgoglio subito dopo  di Gomez (traversa), l’inferiorità numerica atalantina provoca ulteriori danni. Il Cagliari ne approfitta alla perfezione in contropiede, intorno al quarto d’ora della ripresa, con Oliva che duetta con Simeone e buca ancora Gollini.
Tutto da rifare per l’Atalanta, che si vede affiancare il classifica al quarto posto proprio dai sardi, apparsi in un periodo di ottima forma.
La Domenica prosegue nel pomeriggio, con gli incontri di media classifica e il match clou in serata tra Milan e Lazio. Quattro le partite tra le 15 e le 18, tra cui sorprende quella che vede vincente l’Udinese sul campo del Genoa (1-3, gol di Pandev per il vantaggio genoano, poi solo Udinese con De paul, Sema e Lasagna), contro buona parte dei pronostici vista la classifica e i risultati recenti dei friulani. Evidentemente hanno avuto una impennata d’orgoglio, serviranno comunque verifiche e conferme per uscire da una situazione comunque già precaria.
Vittoria del Verona sul Brescia, 2-1 con gol di Saicedo e Pessina per il doppio vantaggio veronese, poi zampata di Supermario che accorcia le distanze. Ma è lui che intorno al quarto d’ora della ripresa dà vita ad un fuori programma, calciando rabbiosamente un pallone verso la curva veronese che lo stava beccando con cori che a lui suonavano razzisti. Sospensione per un minuto, con Balotelli faticosamente convinto dai compagni e avversari a non abbandonare il campo. Soliti spiacevoli intermezzi che col calcio hanno nulla da spartire.
Pareggio (2-2) tra Lecce e Sassuolo, e tra Fiorentina e Parma (1-1), mentre si attende il posticipo Milan – Lazio che conclude la giornata. E questa partita risulta più divertente di altre, con molte occasioni da una parte e dall’altra. Vantaggio laziale al 25′ con Immobile, che al terzo tentativo batte di testa Donnarumma. In precedenza, un primo tentativo parato dal portiere milanista, sul secondo ci pensa la traversa. Vantaggio che però dura ben poco, perchè su un cross di Hernandez in area si protende il piede di Piatek, che la tocca leggermente mandandola a rimbalzare sul petto di  Bastos, ingannando il portiere Strakosha. Il Milan può però rammaricarsi per grosse occasioni mancate con Paquetà, Calhanoglu e Piatek. La ripresa, sostanzialmente equilibrata, ha visto altre opportunità sui due fronti, con una migliore gestione territoriale della Lazio anche per il calo fisico atletico del Milan. Quando sembrava profilarsi un risultato di parità, il Milan viene colto scoperto in occasione di un contropiede laziale, che lancia Correa verso Donnarumma in uscita e lo supera con un tocco preciso. Il Milan accusa il colpo, alla sesta sconfitta e alla vigilia della proibitiva trasferta a Torino contro la Juventus, lascia altri punti a S.Siro e guarda una posizione in classifica che diventa preoccupante. Per Pioli, gli straordinari non sono una scelta, ma un obbligo che coinvolge tutti, dai giocatori alla dirigenza. Non sarà facile, ma il campionato ha bisogno di recuperare una protagonista.
Ultima partita del turno Lunedi 4 Novembre alle 21, tra Spal e Sampdoria.
Arrivederci alla prossima!

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