Incredibile! il 21 novembre era il giorno degli alberi. Non ce ne siamo accorti, perché i vigili del fuoco erano occupati a toglierli dalle strade. Martedì sera due crollano rovinosamente in Via Foppa all’altezza del 41. Panico, auto danneggiate. Mentre i vigili del fuoco lavorano tutta la notte, i residenti si pongono molte domande. Perché sono caduti?
Gli alberi sono di grossa mole e si trovano accanto a fratelli gracili e giovani, sostituiti da poco. Allora erano forse malati? Da quando non viene fatta la potatura? E ancora vuoi vedere che c’entrano le talpe, le Tbm, qui sotto passate fra giugno e luglio per scavare le gallerie della futura Metropolitana 4?
L’Ingegner Bruno Bernardo Bosco al mattino risponde che grandi piogge e TBM vanno poco d’accordo. Le TBM al passaggio possono aver creato “allentamento” nel terreno, poi lo choc di un’estate di siccità seguita dalle grandi piogge. Cose che certo alle piante non fanno bene.
Un altro albero di grande dimensioni il 22 cade in Via S. Gimignano, un po’ lontano da Piazza Frattini, le TBM non dovrebbero avere alcun ruolo, ma qualcuno ricorda ci sono stati lavori per il teleriscaldamento. Comunque sarà bene monitorare le piante sulla tratta ovest almeno da Tolstoj a Solari, dove le TBM hanno scavato nella tarda primavera e in estate. Poi ricordarsene lungo la tratta centro, magari impedendo la sosta sotto gli alberi. Perché, mi dice un esperto agronomo, alla pianta bene non fa il peso dell’auto sulle radici. La sosta tra l’altro è ora tollerata perché ci sono i cantieri, ma non permessa dal regolamento comunale.
Ma dove si mettono le auto? Dove sono i parcheggi in città?
E’ un lamento continuo anche alla mostra/incontro pubblico delle sistemazioni superficiali delle aree di cantiere il 22 alla scuola primaria di Via Bergognone. Si chiede di lasciare suggerimenti. Nelle bacheche davanti ai rendering da Gelsomini a Solari occhieggiano i post it colorati, che recitano ”pochi parcheggi per chi abita in zona” “Troppo taglio di parcheggi”.
Allora salviamo gli alberi e, visto che sono previste molte nuove piante, si faccia uno studio, concentrandosi non solo sul piano ornamentale. Sarebbe bene prestare attenzione a quelle piante, che si dice essere in grado di assorbire CO2.
Un agronomo esperto, Armando Buffoni, ne aveva parlato già nel 2016, nel corso di un Convegno sulle PMA organizzato dal Comitato Foppa Dezza Solari. E anche secondo uno studio di Coldiretti del 2018 alcuni alberi, cosiddette “piante mangia smog”, hanno la capacità di catturare fino a quasi 4.000 chili di anidride carbonica (CO2) nell’arco di vent’anni di vita, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose.
Sono: Acero riccio, Betulla verrucosa, Ginko Biloba, Bagolaro, Frassino comune, Ontano nero, Tiglio selvatico e Olmo.