Finisce anche per il Movimento Cinque Stelle questo 2019 e ci auspichiamo che il 2020 porti definitivamente alla disfatta di questo pseudo movimento donando all’Italia il più bel regalo con il quale iniziare l’anno nuovo. Questo pseudo movimento per fortuna del Paese, degli italiani e delle istituzioni pesa sempre di meno, nell’opinione pubblica come nel governo. C’e’ Conte che anch’esso sta attraversando un momento politico molto difficile e praticamente vive quotidianamente sul filo del rasoio politicamente parlando, c’è il Pd, c’è Italia viva. Ma Di Maio? Non è assolutamente decisivo come una volta. Esempio recentissimo: il Piano per l’Innovazione tecnologica del Ministro Pisano quello con i ringraziamenti a Casaleggio, per intenderci stoppato da Franceschini in pieno Consiglio dei Ministri. E sulla questione delle concessioni autostradali, idem. Per non parlare della allucinante polemica sul Mes, finita in congelatore. O dell’impasse di Patuanelli su Alitalia. E non ultimo il caso del Ministro dell’Istruzione Fioramonti dimessosi oggi perché a detta sua nella manovra finanziaria non sono stati stanziati abbastanza fondi per l’istruzione. Ma la verità sappiamo tutti che è un’altra. Ed infatti si vocifera che a breve proprio Fioramonti dovrebbe rappresentare un nuovo gruppo di parlamentari e senatori che si staccheranno dal movimento 5 Stelle e che appoggeranno il Governo di Conte . L’impressione insomma è che il Movimento si stia giorno dopo giorno sgretolando e che si continui ad agitare molto senza però mai toccare palla.
Eppure non era così all’inizio del Conte bis. Due bandierine le avevano piantate, anche grazie ad un’incomprensibile arrendevolezza del Pd: il taglio del numero dei parlamentari e lo stop di Bonafede alla prescrizione. Ma qualcosa è seriamente cambiato.
Intanto hanno perso Giuseppe Conte da loro inventato e da altri valorizzato: magari se lo troveranno persino contro quando si voterà, pronto a fregargli voti moderati anche se la vedo molto difficile che qualche italiano riponga la propria fiducia per colui che rappresenta l’incoerenza fatta a persona. L’uomo che adesso dice una cosa e tra due minuti dice l’esatto contrario. L’incoerenza è un virus che colpisce chiunque abbia militato nel movimento 5 stelle e Di Maio e Grillo sono portatori sani di questo brutto virus.
Ma il punto vero è che è sempre più evidente la tenaglia che sta stritolando Gigino Di Maio, ormai apertamente messo sotto accusa da quasi tutto il Movimento e incapace di portare a casa qualche risultato tangibile se non sbraitare molto ed alla fine doversi sempre contraddire per poter sopravvivere. La tenaglia è data da un alto da Matteo Salvini e d’altro da una maggiore capacità professionale, istituzionale e politica del Pd . Finché doveva trattare da solo con la Lega, con cui peraltro condivideva molti temi, per i grillini la storia era relativamente semplice tra l’altro aveva Conte dalla sua parte. Adesso che deve difendere il suo orticello populista dal ben più attrezzato e competente staff della lega con in testa Matteo Salvini e contemporaneamente trattare con i più esperti dem e con il premier ormai distante, la partita è diventata troppo pesante per le esili spalle del ragazzetto di Pomigliano che vuole fare lo stratega della politica non avendo l’umiltà di capire che la politica è un’arte e ci vogliono anni e anni di gavetta per poterne capirne i meccanismi.
Blog Andrea Pasini
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