E’ stato identificato il killer di Carla Quattri Bossi, 90 anni, uccisa domenica in una cascina trasformata in agriturismo nella periferia sud di Milano. In manette è finito Dobrev Damian Borisov, un 21enne bulgaro che si occupava degli animali e di piccoli lavori di ristrutturazione, che era stato inserito in un progetto di collaborazione tra comune di Milano e associazioni di volontariato per aiutare i ragazzi meno fortunati.
L’uomo nella notte ha confessato l’omicidio dopo che gli uomini della squadra mobile e della polizia scientifica avevano trovato nella sua abitazione alcuni monili e la fede della vittima e tracce di sangue, mentre un’impronta di una scarpa compatibile con le sue era stata trovata sulla scena del crimine.
Gli inquirenti hanno interrogato i possibili testimoni: due camperisti e tutti i dipendenti della cascina: due giovani africani, un filippino e il 21enne bulgaro.
Due dei lavoratori hanno raccontato che nel cuore della notte nell’alloggio di Dobrev avevano stranamente sentito il rumore di una lavatrice in funzione. Questo ha indirizzato gli agenti nella giusta direzione e di lì a poco a casa del bulgaro sono state trovate le scarpe che avevano lasciato l’impronta insanguinata e in lavatrice i vestiti indossati al momento del delitto oltre ad alcuni gioielli della vittima. A quel punto il 21enne ha dovuto ammettere il delitto: aveva colpito l’anziana con un barattolo di marmellata fino ad ucciderla perché aveva rifiutato di dargli una piccola somma di denaro che lui le chiedeva. Le aveva sfondato il cranio in preda a una furia cieca, poi l’aveva legata e le aveva coperto il viso con una federa. I 150 euro in contanti che aveva trovato rovistando li aveva poi spesi bevendo alcol.
Così il giovane che, dopo due anni passati a vivere in strada, aveva trovato un lavoro ed considerato come uno di famiglia, non solo non ha colto l’occasione per dare una svolta positiva alla propria vita, ma ha gettato nel dolore una casa che lo aveva accolto con affetto e solidarietà.
Le indagini sono coordinate dal pm Prisco e dal procuratore aggiunto Laura Pedio.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845