Il 10 Gennaio il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli (a me dire la Ministra non piace proprio, sembra un riduttivo e ricorda la minestra) ha visitato la Stazione Linate della Linea Blu della metropolitana, la famosa M4 in costruzione.
Per la grande occasione era accompagnata dal Sindaco Sala, dall’Assessore Granelli, dal Presidente di M4 e dai rappresentanti del Consorzio dei costruttori. A bordo del treno, utilizzato per le prove di carico dei convogli M4, una festa! La tratta che va da Linate al Forlanini: 3 stazioni su 21! sarà aperta nel 2021! In anticipo sul 2022, ancora una volta onore al merito. Ma quale???? questa tratta avrebbe dovuto essere pronta prima di Expo cioè nel 2015, quindi quando aprirà avrà sei anni di ritardo. Del resto bisogna pensare che il progetto M4 è nato nel 1997, quando vedrà la luce definitiva, cioè quando saranno aperte tutte le tratte avrà 26 anni! Perché saremo nel 2023. E non in estate come dicono, non è vero, perché in estate non saranno aperte le stazioni Sforza e De Amicis. Questo lo si sa già adesso. Nessuno dei Comitati, men che meno io è mai stato contro M4, che lungo 15 chilometri, secondo il Sindaco “attraverserà in soli 30 minuti il centro storico della città collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Sud-Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo”. Siamo sempre stati contro gli errori del progetto.Basti pensare che l’adozione dei nastri trasportatori nel sottosuolo per il trasporto della terra scavata si deve al Comitato
Foppa Dezza Solari, che su questo punto si è battuto in tutti i modi, compreso un ricorso al TAR della Lombardia. Inizialmente il progetto prevedeva di depositare la terra nei giardini di Via Dezza, 830.000 tonnellate, per un volume pari alla Piramide di Micerino, per poi trasportarla oltre San Cristoforo con camion, uno ogni dieci minuti per due anni. E si può ben immaginare l’impatto sul traffico e sull’aria, visto che si parla giustamente sempre più di inquinamento. Superato questo aspetto, da quattro anni si vive in trincea dietro le cesate, anzi i commercianti, sopravvivono con grandi sacrifici, addirittura molti non ci riescono con un danno economico ingente per loro e un isolamento totale per i quartieri. Meno vetrine aperte, meno luci, meno movimento, meno sicurezza. Se si lamentano rispondono che per sostenerli ci sono i bandi. Poca cosa e da ripensare, se non hai la cesata davanti ma a cinque centimetri di distanza non prendi nulla, se sei proprietario e devi pagare il mutuo, quello non viene riconosciuto come spesa. E i residenti hanno sempre gli occhi spalancati! Chiudono le vie (come Via Circo e Via San Sisto in contemporanea) e non puoi entrare in casa, se non facendo la circumnavigazione del globo.
Era un altro lavoro, vero, ma intanto non avevano pensato che in De Amicis c’è un cantiere che invasivo è dire poco. Il 7 Gennaio terra da tutte le parti, i camion escono senza aver lavato le ruote, come è prescritto addirittura dal Cipe.Perché?La macchina non funzionava! Le pompe dell’acqua si vede sono esaurite. Così si imbratta piazza Resistenza Partigiana fra pavé e rotaie e se piove, sai che disastro! Per fortuna c’è alta pressione. Scrivo all’Assessore Granelli, a M4, nessuno si fa vivo. In via Dezza nei giardini si notano aree recintate, gli abitanti l’8 Gennaio si allarmano, che succede, un altro deposito M4? Quello che si prevedeva nel 2014? Panico! Chiedo al Presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, che, quale differenza! risponde immediatamente. Sono lavori di sistemazione di arredo urbano. Niente deposito. Respiro di sollievo. Intanto guardiamo alle sistemazioni superficiali, il verde, le stazioni. E’ vero, mancano tre anni e mezzo o quattro, ma per progettare, discutere e migliorare ci vuole tempo. Noi siamo al lavoro.