Pil: Brunetta, “Crescita da zero virgola anche per il quarto trimestre del 2019”

Attualità

“Con questo Governo il nostro paese è condannato alla recessione”

“Il prossimo venerdì, l’ISTAT diffonderà le stime di crescita del Pil italiano relative al quarto trimestre del 2019 e all’intero 2019. Gli analisti si attendono una crescita trimestrale del +0,1% ma dopo gli ultimi dati negativi di novembre, che hanno registrato un calo congiunto di consumi, produzione industriale ed export, le aspettative sembrano essere state riviste al ribasso.

Per il quarto trimestre è quindi probabile una crescita pari a zero, che dovrebbe comportare una crescita annuale compresa tra il +0,1% e il +0,2%. Un risultato deludente, soprattutto se si considera che il Governo Conte 1 prevedeva un tasso di crescita addirittura pari al +1,5% a inizio dell’anno scorso. Invece, la crescita sarà da zero virgola, con effetti di trascinamento anche sul 2020. Infatti, anche quest’anno la crescita del Pil non dovrebbe superare il +0,5%, ma Commissione Europea, OCSE, Confindustria e l’agenzia di rating Standard and Poor’s scommettono già su un tasso più basso, pari al +0,4%. Un risultato che però potrebbe essere rivisto al ribasso, considerando che l’economia globale sta rallentando, per via della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che presto potrebbe riguardare anche i beni e servizi italiani e il forte rallentamento della manifattura tedesca, della quale molte piccole e medie imprese, soprattutto del Nord Italia, sono fornitrici.

Guardando ai dati macroeconomici e agli indicatori PMI, che misurano le aspettative dei direttori degli acquisti, un indicatore anticipatore del ciclo, notiamo che l’economia italiana è in recessione per quanto riguarda la sua manifattura, mentre una lieve crescita si registra nel settore dei servizi. Anche i PMI confermano che l’indice manifatturiero è calato a dicembre a 46,2 punti, dai 48,0 di agosto, l’ultima rilevazione disponibile per il governo Conte 1, a riprova del fatto che l’effetto fiducia prodotto dal nuovo Esecutivo giallorosso non si è verificato.

Il PMI dei servizi è invece leggermente salito, nello stesso mese, a 51,1 punti. Anche l’export poi, lo scorso novembre, ha fatto segnare il peggior calo mensile dal 2011. A fronte di questa crisi industriale, che risente sia del calo della domanda interna che di quella esterna, cos’ha fatto il Governo? Assolutamente nulla. Non esiste una politica industriale e commerciale degna di questo nome, dal momento che la maggioranza è impegnata soltanto a cercare consenso elettorale per le prossime elezioni regionali attraverso la conferma delle politiche assistenzialiste (reddito di cittadinanza e quota 100) introdotte dal precedente Governo e a introdurre il mini taglio del cuneo fiscale, che, dato il suo esiguo importo, non produrrà alcun effetto su consumi e Pil. L’unica cosa da fare, lo ripetiamo di nuovo, è abolire quota 100 e reddito di cittadinanza e destinare tutte le risorse risparmiate ad un serio taglio delle tasse”.

Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.