Ultima partita della giornata, importante in virtù dei risultati di Juventus e Lazio, si giocava tra Udinese e Inter, senza Lautaro (squalifica) e Handanovic per un problema articolare, o una contusione ad una mano. Padelli in porta il suo vice. La squadra di Conte è poco propensa all’arrembaggio, nel primo tempo sembra adottare una tattica attendista, forse memore dei cedimenti atletici nelle ultime prestazioni. Un inizio in cui poteva già approfittare di una palla persa dagli avversari, come a Napoli, con Esposito che impegna Musso con un tiro dai 30 metri, il portiere riesce a smanacciare in angolo. Al 16′ è Vecino a spizzare il pallone col ginocchio su cross di Moses, palla fuori di poco. Primi minuti della ripresa, Young si invola sulla sinistra e sgancia un tiro teso e potente, che Musso riesce a respingere ma sui piedi di Esposito. Il ragazzo, probabilmente non ancora sufficientemente esperto e freddo per cogliere occasioni come titolare in serie A, in pratica gliela rende senza ferire. Al quarto d’ora Conte cambia un Eriksen per ora non pervenuto, e un Esposito troppo impreciso. Dentro Sanchez e Brozovic, e la partita prende un’altra piega nonostante l’assenza di uno come Lautaro. C’è infatti l’altro gemello nero, big Romelu Lukaku, a sbrogliare la situazione al 64′, pronto a sfruttare l’occasione favorevole e infilare il pallone sotto le gambe di Musso, dal vertice dell’area piccola. Una manciata di minuti e l’Inter raddoppia: Sanchez riceve palla e vola in area, ormai solo davanti Musso che lo travolge in uscita. Dal dischetto, Lukaku mette a segno la sua ennesima doppietta stagionale, salendo a quota 16 immediatamente a ridosso di Ronaldo (19), e stabilisce anche un record essendo il primo attaccante, nella storia dei campionati a 3 punti, ad andare a segno per 12 volte in 11 partite in trasferta.
