Sequestro esemplare di merce rubata al mercatino di viale Puglie. Il racconto di Rosa Pozzani (F.I)

Milano

L’operazione condotta in borghese dai “ghisa” dell’Annonaria ha portato a dieci sequestri amministrativi e tre penali per contraffazione e ricettazione. I capi d’abbigliamento rinvenuti nelle valigie sequestrate sono risultati infatti rubati due settimane fa dall’automobile di una donna, a cui ora sono stati restituiti: tra questi è stato ritrovato un cappotto di Blumarine del valore di oltre 15mila euro.

Racconta su Facebook Rosa Pozzani (F.I) del Municipio 4 “Sbalorditivo!!! Gli svaligiano l’appartamento in zona Giambellino. Tre giorni dopo si reca alla mattina presto ai Mercatini dell’Usato di viale Puglie e trova su una bancarella la scala in alluminio che gli è stata rubata. Fa prontamente intervenire i carabinieri e nei controlli, in un altro furgone, di un’altra bancarella, scorge tutto quanto gli è stato rubato. Grazie alla denuncia fatta, ha potuto recuperare tutti i beni che gli erano stati sottratti. Ma ciò che sbalordisce non è questo! È Palazzo Marino, sono il sindaco Sala e l’assessore alla sicurezza Scavuzzo che davanti a reati reiterati di questo tipo non muovono un dito!! Davanti alle richieste di chiusura immediata di questi due mercati da parte di residenti ormai esasperati e del Municipio 4 sconcerta l’assenza del Comune di Milano! I mercatini tristemente noti come “Mercatini del Rubato” di viale Puglie sono ormai divenuti un problema cittadino: appartamenti e box svuotati dai ladri in tutta Milano con la refurtiva che serve ad approvvigionare le bancarelle di questi mercati. Un costo sociale altissimo, con la Polizia Locale, altro costo, che la Domenica li presidia. Una vergogna cittadina!! Palazzo Marino con i suoi blitz fa solo spot elettorali che continuano a non risolvere il problema!!”

Per la cronaca sono stati sequestrati nello stesso mercatino, circa 600 tra prodotti alimentari e per l’igiene personale, capi d’abbigliamento e accessori, trucchi e integratori alimentari, tutti presumibilmente rubati in supermercati e catene commerciali. Il valore complessivo della merce si aggira intorno ai 20mila euro.

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