Questa Milano a doppia velocità, che arretra in periferia, ma sa conquistare vette di lusso da record, è un paradosso. Perché a Milano i cosiddetti ricchi, senza problemi di budget (anzi) sono sempre più numerosi, vivono nei loro “feudi”, naturalmente in Centro e danno certo slancio e crescita anche di immagine a una città che si inserisce tra quelle protagoniste in Europa. Purtroppo è l’unica Milano che interessa a Sala, da ex manager di spessore e di visibilità. Gli altri, quelli disagiati, non beneficiano con un welfare dedicato, attento, comprensivo anche di nuova edilizia popolare. La notizia è che la vendita di appartamenti a 15mila euro al metro quadro, spicca il volo. Naturalmente in centro, a Brera soprattutto. Parafrasando Cocki e Renato “E la vita l’è bela, l’è bela…” basta avere molti dané. La crescita fuori controllo delle abitazioni è chiarita da Repubblica con precisione “Eppure questa è anche la “città sempre più viva ed europea, l’asso pigliatutto”, per dirla con Fabio Guglielmi, consigliere delegato di Gabetti Agency, diventata una calamita anche per un’altra fascia di popolazione che non ha problemi di budget. Perché, ormai, anche lassù, negli attici che rappresentano le prede più ambite del mercato delle case di lusso, a queste latitudini “il problema è la scarsità dell’offerta soprattutto in centro rispetto alla domanda”. E per spiegarlo Guglielmi fa un esempio: “Abbiamo un immobile in via Dante che verrà riconvertito in abitazioni che partiranno da 14 mila euro al metro quadrato. È un caso che rappresenta tutte le esigenze, ma non abbiamo ancora aperto le vendite e c’è già un database che supera di 30 volte l’offerta”.I costi ? “va da 8 mila a 10 mila euro” per un appartamento usato, “dai 10 mila insù” per uno nuovo. Case per pochi, certo. Ma non così tanto. Non qui, almeno, in un mercato milanese che rispetto ad altre città corre e per il lusso ha segnato nell’ultimo semestre del 2019 valori in aumento sia come numero di compravendite che come prezzi, ritoccati di un ulteriore 1,2 per cento rispetto alla prima parte dell’anno. “E la crescita continuerà almeno per il prossimo biennio”. Cifre che danno l’idea di quanto sia attrattiva questa città per multinazionali, imprese, grandi firme e meraviglia che in questo turbinio di lusso Sala non progetti, non trovi il modo per evitare che la frattura sia sempre più profondo rigenerando, ma non solo a parole, anche le sacche di degrado. Servizi più efficienti, strade percorribili senza buche, controlli nelle zone critiche, riqualificazione di edifici abbandonati ecc. Per rafforzare quel senso d’identità che il loro civismo dimostra. Un po’ di calda partecipazione, Sala: le ragioni degli uni e degli altri possono coesistere, ma nel rispetto dei diritti.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano