Serve subito un piano industriale di emergenza che affianchi il piano sanitario di emergenza in corso, sostenga lo sforzo imponente del personale sanitario e le difficoltà crescenti che saranno chiamati a sostenere nei prossimi giorni famiglie ed imprese, a cominciare da quelle interessate dalla quarantena. L’isolamento di intere aree del territorio, la chiusura delle scuole, i potenziali ulteriori stop ad attività commerciali e produttive, la diminuzione della circolazione, sono destinati ad impattare pesantemente sulla vita delle persone e sull’intero processo economico, a cominciare dalle piccole e medie imprese, dalle aziende strategiche, dalla logistica e dal commercio nella realtà lombarda, la cui vitalità è un pilastro del sistema Italia e della sua capacità di reagire al coronavirus.
Se si fermano il Nord e la Lombardia, si ferma il Paese. Per questo lancio un appello bipartisan al governo e a tutte le forze politiche: occorre sostenere lo sforzo massiccio dei sanitari e della protezione civile, mettendosi a disposizione per costituire una task force economica di emergenza che includa istituzioni locali e nazionali, rappresentanti di imprese e lavoratori, operi con continuità e segnali da subito le criticità, formulando rapidamente proposte utili per fronteggiare al meglio l’epidemia.
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