Giallo al Policlinico Gemelli di Roma. Il cadavere di un uomo romeno di 45 anni, Hant Valer, senzatetto, è stato ritrovato quasi mummificato, in avanzato stato di decomposizione, in un’intercapedine all’ottavo piano, all’interno di un vano di collegamento per condotte di areazione. A trovarlo alcuni operai che stavano facendo dei lavori di manutenzione straordinaria all’ottavo piano di uno dei palazzi dell’ospedale, la struttura P.
L’uomo era stato ricoverato lo scorso 10 agosto per cirrosi epatica ed era sparito nel nulla. La procura ha aperto una inchiesta per omicidio colposo.
In ospedale l’uomo era arrivato accompagnato da un volontario della Caritas, spiega il Messaggero. Dopo l’accettazione al pronto soccorso era stato trasferito nel reparto di Medicina Interna e Gastroenterologia ed era stato sottoposto ad una terapia di reidratazione e supporto nutrizionale, ma tre giorni dopo aveva chiesto di sospendere la terapia.
Quel giorno, di notte, si sarebbe allontanato dal reparto. Da allora non se ne era saputo più niente. Ma secondo quanto emerso nelle ultime ore l’uomo sarebbe morto proprio quella notte.
Adesso bisognerà capire se ci sono delle responsabilità in quel decesso o se è stato un tragico incidente. Secondo una delle ipotesi riportata dal Messaggero l’uomo potrebbe essersi allontanato dal reparto usando l’uscita di sicurezza, introducendosi nel vano e cadendo. Sarebbe morto dopo un volo di sei metri. Ma al momento non è esclusa alcuna ipotesi, nemmeno quella dell’omicidio volontario.
Sarà il medico legale a dare qualche risposta dopo la autopsia. Ma già un agente ha detto al Messaggero: “Difficile che l’occultamento di un cadavere non sia legato ad una morte violenta”. (Fonte: Il Messaggero)
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