E’ partita questa mattina una rivolta al carcere di San Vittore dove alcuni detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale. Sul posto sono arrivate le volanti di Polizia.
Dalla strada adiacente al carcere si vedevano carta e stracci a cui è stato dato fuoco attaccati alle grate di una finestra e getti d’acqua per contenere le fiamme. Sono almeno una quindicina i detenuti visibili che urlavano alzando le braccia al cielo, buona parte con il cappuccio della felpa alzato, o il volto nascosto da una sciarpa.
“Libertà, vogliamo la libertà”, hanno urlato i detenuti – in tutto una quindicina – che sono saliti sul tetto della casa circondariale di San Vittore a Milano, da cui proveniva una colonna di fumo nero.
Come riporta l’inviato di Business Insider, Andrea Sparaciari l”l’agitazione sarebbe scoppiata nel terzo raggio verso le 8 di questa mattina, e, secondo i primi, frammentari racconti dei testimoni, i detenuti avrebbero distrutto gli ambulatori dopo aver preso tutti i farmaci, compreso il metadone di cui fanno uso molti altri detenuti nelle sezioni che non sono in rivolta. Personale sanitario e volontari sono stati fatti evacuare in fretta e furia e al momento alcuni di loro stazionano all’esterno del carcere molto preoccupati. “Non sono spaventata, è il mio lavoro” ha detto una dottoressa scortata fuori da una guardia carceraria, “È tutto così triste”, ha aggiunto con le lacrime agli occhi, mentre una suora ha dichiarato, uscendo, che i detenuti chiedono ‘amnistia e indulto.
Il video di Business Insider https://it.businessinsider.com/milano-rivolta-in-atto-nel-carcere-di-san-vittore/
Nel frattempo una quindicina di antagonisti ha raggiunto il carcere di San Vittore in solidarietà ai detenuti che protestano per le misure per il contenimento del Coronavirus nelle carceri. Sul posto le camionette della Polizia. ‘Dajeraga, siamo con voi. Rivolta”, lo striscione che hanno esposto e hanno urlato slogan “Fuoco, fuoco alle galere” e “libertà, libertà”.”
Alla fine la rivolta è stata sedata e pare che all’interno sia tornata la calma, anche se un dirigente di polizia ha commentato con molta cautela“ nulla ci assicura che tra due ore siamo di nuovo qua…”
La situazione sembra essere la seguente: due reparti allagati e distrutti, 400 detenuti da evacuare e non si sa al momento dove. E’ entrata la polizia penitenziaria, ma non la polizia. Il problema sanitario più rilevante sono le scorte di metadone che sono state prese dai detenuti che si sono ribellati e, di converso, rifornire di metadone i detenuti che non si sono ribellati e che rischiano di andare in crisi d’astinenza.
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