Sono ordinati obbedienti, rispettosi delle regole, ma con un cuore grande così, da superare l’egoismo e la paura. Sono i volontari, silenziosi, disponibili, garbati. Sono guerrieri in battaglia contro un nemico che non si vede, contro armi che non si conoscono. A Milano e nei più piccoli comuni, dove operano senza sosta oltre 50 mila volontari a supporto del 118 nella gestione delle emergenze sanitarie. Persone che, ogni giorno da almeno due settimane, con grande spirito di sacrificio si spostano a bordo delle loro ambulanze per essere presenti laddove la situazione si fa più critica. Disagi, pericoli, ma sono spinti da volontà e speranza. Un plotone di coraggio, eroi attuali forse non sempre compresi «Abbiamo fatto un ordine da 100 mila mascherine, ma sono state sufficienti solo per i primi giorni di emergenza. Tanto che stamattina abbiamo dovuto fare un nuovo ordine cercando di reperirle attraverso ovunque», racconta il presidente di Croce Bianca Faps, Vincenzo Tresoldi a Libero. Nonostante le difficoltà, però, anche i 7500 volontari che fanno capo a questa organizzazione non hanno smesso di darsi da fare. «C’è stato chi ha avuto qualche dubbio pensando a sé e alla propria famiglia, ma poi ha prevalso l’istinto e il desiderio di fare la propria parte». Le persone interessate hanno esperienza, formazione, consapevolezza. II servizio sanitario lombardo, per i prossimi due mesi, potrà impiegare per le emergenze altre 45 ambulanze, che vanno ad aggiungersi al numero ordinario, così da poter sostenere le necessità straordinarie del momento
Semplicemente grazie.