“Atm metta a disposizione le mascherine anticontagio; non capiamo perché non vengano distribuite, dato che servono a contenere il contagio dei dipendenti che non possono astenersi dal lavoro”. Lo dichiarano in una nota il consigliere comunale leghista Gabriele Luigi Abbiati e Claudio Morgillo, dipendente della municipalizzata dei trasporti e segretario regionale UGL Lombardia.
“Altri provvedimenti di buonsenso che Atm potrebbe mettere in campo sono l’apertura dei tornelli in uscita per evitare gli assembramenti, la fornitura di indicazioni più precise agli addetti delle stazioni, la fornitura di informazioni solo attraverso i citofoni, la presenza di dispenser gel nelle cabine, la sostituzione, nei bagni, degli asciugamani di stoffa con quelli carta, la fornitura di guanti protettivi”, spiega Claudio Morgillo.
“La tutela dei dipendenti del Comune e delle nostre municipalizzate – sottolinea Abbiati – deve essere al primo posto per l’amministrazione, non capisco come sia possibile che ad oggi siamo ancora in ritardo su tutti i punti appena esplicitati sia per quanto concerne i mezzi pubblici ma anche in alcuni uffici comunali tuttora aperti alla cittadinanza”.
“Non dimentichiamo inoltre – aggiunge Abbiati – che le metropolitane sono ancora molto utilizzate, così come è importante la calca di pendolari che abbiamo visto in questi giorni in Stazione Centrale. A questo punto, sperando che il Governo decida di fermare tutto il fermabile, si rende indispensabile, e non più rimandabile, la sospensione di Area B, permettendo ai cittadini di non trovarsi ammassati su metro e treni. Come Lega la nostra non è più una proposta ma un imperativo al quale va data una risposta immediata, anche alla luce del nuovo Decreto ministeriale che per chi non può optare per lo smart working permette di recarsi comunque a Milano per lavoro”.
“A questo punto – conclude il consigliere comunale leghista – ancor più intelligente sarebbe, da parte del Comune, la sospensione anche di Area C e del pagamento sulle strisce blu per tutti, nel miglior interesse della salute del personale comunale, o delle sue partecipare, e dei cittadini ancora obbligati a recarsi sul posto di lavoro”.
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