Milano come sempre dà prova di grande senso civico. E pure di auto-organizzazione e generosità.
C’è rispetto delle norme, ci sono ordine e calma nelle file, ci sono i primi servizi messi in campo dal volontariato. Milano non è oggi nella situazione di Bergamo, Brescia e Cremona ma non bisogna abbassare la guardia.
Poi ci sono cose che non funzionano ed è mio compito segnalarle. Domani nella prima riunione della conferenza dei capigruppo del Comune. È un organismo che in questa situazione di emergenza ha sostituito il Consiglio Comunale e che si svolgerà in teleconferenza per rispettare le ordinanze. Speriamo partecipi il Sindaco.
Fra le cose da risolvere c’è prima di tutto la dotazione di mascherine. Serviranno sia per tutto il periodo dell’emergenza ma anche per riprendere in sicurezza le attività.
Ad oggi mancano nelle residenze per anziani, per Vigili Urbani, per gli autisti e agenti di stazione ATM, operatori Amsa, Taxi e tutti gli addetti ai servizi domiciliari per anziani e disabili. Non possiamo rischiare di far contagiare chi lavora nei servizi essenziali.
Inutile stare ad aspettare la Protezione Civile e recriminare sui ritardi della macchina Comunale. Ora bisogna comprarle senza procedure barocche e aiutare a riconvertire, attraverso deroghe e agevolazioni, imprese tessili e biomediche verso la produzione di mascherine e altri dispositivi medici
Anche la spesa sta diventando problematica. I super e il loro personale sono sotto pressione da 3 settimane, la consegna on line non ce la fa. E’ giusto potenziare con volontari e taxi le consegne al domicilio per gli anziani. La chiusura per gli assembramenti dei mercati all’aperto è stata una decisione semplicistica: andrebbero riaperti solo i banchi alimentari creando così più spazi e mandati i Vigili a controllare il rispetto delle distanze.
Ribadisco che bisogna ridurre non tanto le corse quanto l’orario di funzionamento dei mezzi pubblici: dopo le 19.00 non ha senso farli andare.
Poi, al di là della propaganda, vanno effettuati più controlli da parte dei Vigili.
Inoltre in questa situazione appare utile, dopo aver sospeso Area B e C, sospendere anche l’invio delle sanzioni stradali (40.000 a settimana) e far slittare le scadenze della riscossione (si spera in un decreto MEF).
Infine occorre sospendere il versamento della rata di Aprile della Tassa di Soggiorno per lasciare liquidità ad aziende pressoché chiuse da 20 giorni.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.