Truffe informatiche sul tema “coronavirus”: come riconoscerle

Cronaca

In questo periodo di emergenza sanitaria a causa del Covid-19, anche un altro virus sta infettando l’Italia: è quello delle truffe informatiche. Con il Belpaese in quarantena, si sta registrato un calo dei reati tradizionali ma un forte aumento quelli informatici. Lo evidenzia il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale (Cnaipic) che – avvalendosi di tecnologie di elevato livello e di personale altamente qualificato, specializzato nel contrasto del cybercrime, cyberterrorismo e spionaggio industriale – opera per intercettare e combattere le nuove truffe online. Gli hacker, approfittando della paura delle persone in merito all’epidemia di coronavirus, tentano di “infettare” i dispositivi con dei malware, un programma dannosi in grado di entrare e infettare i computer. Gli esperti del Cnaipic invitano a fare attenzione soprattutto alle mail ben fatte che offrono servizi connessi all’emergenza Covid-19 o che segnalano importanti prescrizioni mediche dell’Oms, di cui abbiamo già specificatamente parlato lo scorso 14 marzo. “Abbiamo un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica”, commenta su Sir Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale. “Se vediamo arrivare una mail da un medico o una comunicazione urgente relativa allo stato di allerta del Coronavirus, è facile essere tratti in inganno anche se non si è degli sprovveduti, basta un attimo di distrazione”, aggiunge.

Milena Castigli

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