Dicono, cantano, controllano, denunciano: le regole che proibisc0no la mobilità se non in casi eccezionali e l’assembramento dovrebbero valere per tutti. I milanesi obbediscono per scongiurare il contagio, per dare un calcio al mostro del coronavirus. Tutti? Ma no. Ci sono categorie extra legis, abituate ad essere tollerate, accolte, spesso privilegiate, che con supponenza confidano nella non punibilità. Naturalmente si parla degli extracomunitari sollecitati ma poi abbandonati e i Rom che squadernano le loro carovane nelle periferie di Milano. Considerazioni già fatte, assenza di integrazione già costatata, ma oggi, sembra un’irrisione, l’occupazione abusiva soprattutto delle case Aler, è il riso di scherno per chi rispetta la normativa. Occupano con violenza e furbizia infischiandosene dell’anziano impaurito, del buon vivere civile e soprattutto del pericolo di contagio.
Dichiara a Mianews Fabrizio de Pasquale capogruppo di forza Italia in Comune “”È ripartito il boom delle occupazioni abusive, almeno 60 nell’ultima settimana. Approfittando del ‘deserto’ creato dall’emergenza virus, bande di delinquenti nomadi e clandestini come autentici sciacalli occupano alloggi Aler ed Mm. Facciamo appello al Prefetto e al Questore perché intervengano per stroncare subito il fenomeno. Migliaia di anziani soli, isolati e spaventati dal coronavirus, non possono convivere con il timore e le aggressive molestie degli occupanti abusivi. Chiediamo al sindaco Sala di fare pressione anche lui, dimenticando la solita manichea distinzione fra inquilini Mm, seguiti dal Comune, e inquilini Aler, considerati di serie B”.
E altri, soprattutto migranti, scelgono il bus 90-91 come dormitorio pubblico: ognuno con il suo posto, i suoi stracci, la sua incoscienza. Le distanze? Non hanno ancora introdotto nel loro lessico, la parola. E stanno lì, come soluzione in attesa che il tempo passi. Una bomba, se un contagiato diffonde l’infezione. Inutile che Sala faccia ogni giorno un predicozzo su Facebook, ignorando che si sono create e si moltiplicano situazioni a rischio per la non volontà di amministrare la città anche nelle sacche più problematiche. Oggi si dimostra quanto il “modello” Milano sia scoppiato, senza dignità e lungimiranza.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
GIOLITTI CI HA LASCIATO QUESTA FRASE:
LE REGOLE SI APPLICANO PER I NEMICI E SI INTRPRETANO PER GLI AMICI.