Mentre il numero dei morti è impressionante e quello dei bisognosi di terapie intensive è minore di prima, segno che almeno in Lombardia il peggio è stato superato, i milanesi ragionano sul dopo con gran concretezza.
Quella attenzione ai fatti che manca al nostro Sindaco. Giuseppe Sala illustra le sue priorità al Corriere: le distanze allo Stadio e al cinema, la battaglia dei pennarelli, le offerte dei privati al fondo, il concerto di Bocelli.
La priorità invece, lo diciamo da un mese, è comprare e distribuire mascherine, dispositivi, igienizzante. Se non si dotano di dispositivi Polizia Locale, Atm, Amsa, RSA, Taxi, operatori socio assistenziali, volontari è impossibile sia limitare il contagio che ripartire. E in prospettiva bisogna assicurarsi che tutte le attività e le famiglie ne siano munite. Non basta compiacersi di qualche aiuto dalla Cina o aspettare il baraccone romano della Protezione Civile.
Ci si poteva pensare prima, vero, ma il Comune ha risorse, mezzi, società e relazioni internazionali per reperirne milioni, derogando a procedure e scartoffie.
Poi c’è la priorità degli aiuti agli anziani e alle persone fragili. Sono ancora pochi e improvvisati i servizi per aiutare gli anziani, che dovranno sopportare un isolamento ancora lungo, consegnando spesa e farmaci a casa.
Ora il Comune dovrà anche risolvere in fretta la patata bollente giratagli dal Governo: distribuire buoni e pacchi alimentari ai bisognosi.
Infine la sicurezza: 60 occupazioni al Corvetto e al Giambellino, operati da nomadi sciacalli che, approfittando delle strade deserte, si impossessano di appartamenti di anziani scomparsi o in Ospedale.
C’è molto da fare, non solo aspettare gli aiuti dei privati. Milano, si sa, è generosa e laboriosa. Il Comune deve assicurare igiene, prevenzione, servizi. Il volontariato deve essere messo in condizione di aiutare, in sicurezza e con indicazioni chiare.
C’è la volontà di collaborare di tutti in un momento di emergenza. Ma coinvolgere le opposizioni non significa solo informarle: per quello basterebbe internet.
Occorre accogliere anche le nostre proposte per l’emergenza:
1) acquistare e distribuire mascherine
2) rimettere in strada la Polizia Locale
3) rimodulare il trasporto pubblico secondo nuove esigenze e chiuderlo alle 20
4) selezionare e mettere a disposizione per le consegne un congruo numero di percettori di reddito di cittadinanza
5) bloccare tutti i pagamenti di tasse, affitti e sanzioni comunali
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.