Milano 19 Settembre – Una mamma volpe si aggira guardinga in cerca di cibo a Bresso. La si vede soprattutto di notte quando si nasconde dietro i muri, si affaccia dietro la cancellata di un palazzo, sorprende gli abitanti della zona per la velocità con cui appare e scompare. Con una coda bellissima e imponente, elegante e astuta, vaga tra i condomini e i giardinetti per trovare qualcosa da mangiare. Non fa male a nessuno. La sua ricerca di un boccone è legittima e necessaria. La notte asseconda l’innata furbizia, la diffidenza suggerisce le azioni.
Probabilmente fa parte di una famiglia di volpi che vive da tempo al Parco Nord. Probabilmente la fame l’ha spinta ad avventurarsi fino in città, probabilmente quel cibo lasciato nei cortili per i gatti è buono e saporito…probabilmente non sa che gli uomini, a volte, sanno essere cinici e irrazionali. E c’è chi pensa che sia pericolosa, chi immagina possa causare malattie, chi la vorrebbe uccidere. Facebook ospita i pareri più disparati e inverosimili, ma non creiamo un nuovo caso Daniza. Una volpe che trotterella in città dovrebbe far sorridere con simpatia, con comprensione e non allarmare nessuno. Al Parco Nord tempo fa viveva anche un cervo di nome Libero, alcuni, sono sicuri, hanno avvistato un pitone, altri uno splendido pavone e molti un galletto in cerca di libertà.
Vero è che in questo mondo supercivilizzato, la parte di noi più autenticamente libera e primordiale, sta morendo per lasciare spazio alla paura, al dubbio, al pregiudizio. Ma sarebbe bello avere ancora gli occhi e la meraviglia di un bambino che guarda la diversità e l’inusuale con l’incanto della scoperta e della fantasia. Lasciamo che gli animali abbiano la libertà di essere se stessi. Anche Daniza aveva il diritto di far valere la sua storia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano