Ieri il Sindaco ha nominato i nuovi CDA di 2 importantissime società partecipate dal Comune A2A (energia ambiente) e Atm ( trasporto pubblico).
Per ATM la scelta è caduta su Gioia Maria Ghezzi (Presidente) Stefano Pareglio, Oliviero Baccelli, Elisabetta Pistis e Fabio Spinelli.
La sensazione è che con questo Cda l’uomo forte dell’azienda continuerà a essere il Direttore Generale Arrigo Giana. L’Atm, paga molto a livello operativo, il fatto di dover seguire gli indirizzi politici del peggior Assessore della Giunta Sala, quel Marco Granelli che ispira, si fa per dire, tutte le mosse del trasporto pubblico. Questo porta a continui stop and go su tutto: dall’irrisolto problema delle frenate del metrò, agli aumenti tariffari, all’ultima assurdità dei mezzi che girano vuoti la sera, uno spreco per una azienda che già è stata costretta a ridurre ai dipendenti la loro busta paga effettiva (non ai dirigenti però). Ultimo segnale del difficile rapporto del Sindaco con ATM l’incresciosa vicenda delle colombe: il Sindaco aveva indirizzato verso Amsa le colombe pasquali regalategli dai pasticceri milanesi. Poi resosi conto della gaffe nei confronti dei 9000 tranvieri milanesi ha incluso anche i lavoratori Atm fra i beneficiari delle colombe.
Ancora peggio è quello che è successo in A2A. L’erede di AEM, la vecchia azienda elettrica milanese, è un gioiello che macina utili ( 218 milioni l’ultimo anno) ed è leader delle multiutility di Energia e Ambiente. Si regge però sul difficile equilibrio tra i 2 azionisti Comune di Brescia e Comune di Milano. Sala ha mandato a casa l’Ad Valerio Camerano che aveva raggiunto ottimi risultati (la capitalizzazione è passata da 1.9 a 5.6 miliardi ) per far contento il Sindaco di Brescia, il piddino Emilio Del Bono. Quest’ultimo ha preteso la nomina ad Amministratore Delegato di Renato Mazzoncini, ex Presidente delle Ferrovie dello Stato ai tempi di Renzi, uomo che si è sempre occupato di trasporti pubblici ( autoguidovie e BusItalia) col pallino delle fusioni e acquisizioni (spesso non riuscite). I destini di Sala e Mazzoncini si erano incrociati quando nel 2016 le FS avevano chiesto e ottenuto la trasformazione degli Scali ferroviari. Nell’ipotesi migliore, il cedimento di Sala a Brescia, è un danno ad A2A mentre sono in corso importanti acquisizioni e investimenti che infatti il mercato non ha gradito.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Sala non ha mandato a casa Valerio Camerano, ma si è dovuto nominare un nuovo AD perché ha finito i due mandati. Sulle scelte dei nuovi non mi esprimo perché non li conosco, comunque non credo che il sindaco di Brescia abbia imposto nulla.
AD Camerano era assolutamente ricandidabile e nominabile e aveva ricevuto apprezzamenti pubblici dal Sindaco. Invece su Mazzoncini ci sono forti perplessità anche a sinistra a Milano per la sua competenza solo trasportistica e per i processi in corso. Ma Brescia e il PD si sono imposti su Sala.
le “mani” del PD su A2A porteranno al solito disastro … provare per credere …
L’articolo è frutto di un provincialismo demagogico.