Lavoratori pubblici, flessibilità e quarantena
Ci sarà un modo diverso di prendere i mezzi pubblici nella fase 2 della Quarantena? «Credo di sì: la fase 2 la stiamo ancora pensando e valuteremo anche in base ai dati sanitari. Ma dovremo immaginare una società dove non tutti vanno e tornano a lavorare allo stesso orario, a orari flessibili soprattutto negli uffici pubblici. E poi dobbiamo immaginare l’applicazione delle nuove tecnologie ad esempio per verificare il livello di riempimento di un bus per valutare le capienze massime». Così il ministro dei Trasporti Paola De Micheli a Un giorno da pecora.
Non si dica che il Governo non è pronto e reattivo. Dopo solo cinquanta giorni ha già cominciato ad immaginare il futuro. Tra sei mesi magari potrebbe iniziare a progettarlo. E senza intoppi per la prossima pandemia potremmo essere giunti alla convocazione della prima commissione per capire la fattibilità del progetto. #Andràtuttobene #maconcalma
Ronzulli: per Locatelli anno scolastico è finito, Governo che dice?
“Il presidente del Consiglio superiore della sanità, Franco Locatelli, ha prospettato in tv la possibilità di tenere le scuole chiuse fino a settembre. Il governo dica chiaramente se è così, chiarisca subito se per quanto riguarda le lezioni in classe l’anno scolastico può dirsi concluso e se intende dunque accogliere la proposta di Locatelli.
Arrivare fino alla scadenza delle attuali restrizioni per prorogarle non aiuta di certo le famiglie a organizzarsi, specie quelle con minori che hanno l’evidente necessità, oltre che il diritto, di sapere in tempo utile se i propri figli dovranno continuare a studiare autonomamente a casa fino alla fine dell’anno scolastico in corso o meno”. Così, in una nota, la presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli.
Per il Governo diventerà un tema rilevante solo se ne parleranno Salvini e Meloni. Che invitiamo, pertanto, ad esprimersi a riguaardo in maniera netta. Non importa in che senso. Basta che lo facciano. Questo attirerà l’attenzione di Conte e finalmente avremo una risposta che consentirà alle famiglie di scoprire cosa accadrà loro nei prossimi mesi.
Di Maio (Esteri): presto in Ue il tema dei paradisi fiscali
“È un tema che necessariamente deve essere affrontato, in Europa non si può continuare ad andare avanti con questa doppia morale”. È quanto avrebbe riferito, parlando con il suo staff, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che starebbe lavorando per portare il tema dei paradisi fiscali in Europa. Lo confermano fonti vicine al ministro spiegando che la mossa punterebbe a smascherare alcuni Paesi che in Ue “predicano bene ma razzolano male”. Nel corso della trattativa all’Eurogruppo i Paesi Bassi sono stati tra i più strenui oppositori della proposta italiana.
Il tema è di scottante attualità. Resta da capire quale sia la definizione di paradiso fiscale. Ricordiamo che, nella sua infinita saggezza, il buon Dio ha provveduto a definire Egli stesso cosa fosse il Paradiso, non delegando ai residenti dell’Inferno (non fiscale) tale incombenza. Ci auguriamo che in sede Europea di applichi lo stesso lungimirante criterio.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,