Cartelli, pois: ATM organizza i suoi divieti. La bici? Ma io non so andare in bicicletta

Milano

E per chi avesse la tentazione di usare la propria testa, sono comparsi i cartelli, perché altrimenti…c’è una bacchettata sui piedi?  L’Ansa descrive così la rimodulazione dei mezzi pubblici “Attenzione. Mantieni la distanza di 1 metro dai passeggeri. Tutela la tua salute e quella degli altri. Grazie per la collaborazione”. Sono i cartelli comparsi sulle porte d’accesso ai vagoni della metropolitana di Milano, affissi da Atm, l’azienda dei trasporti milanesi per garantire il distanziamento sociale in vista della fase 2 per i trasporti in città. E su alcuni sedili delle metro sono presenti anche adesivi con su scritto “non sederti qui. Rispetta le distanze”, per fare in modo, appunto, che i passeggeri non si siedano uno accanto all’altro. E poi ancora altri cartelli spiegano che “seguire le regole è una sana abitudine, lascia scendere prima di salire sui mezzi, occupa lo spazio più libero”. Già sono stati predisposti cerchi rossi, stampati per terra a un metro di distanza l’uno dall’altro con la scritta ‘Stai qui-Stand here’, ad alcune fermate dei mezzi pubblici milanesi.” I viaggiatori? Tutti bambini che stanno agli ordini.

Il Giornale ha chiesto all’assessore Granelli: Come contingenterete gli afflussi?«In metrò distribuiremo al massimo 75 persone in banchina, i tornelli sommano, per ora in maniera empirica quanta gente entra mediamente nelle stazioni lungo il percorso, e si bloccano quando viene raggiunto il numero assegnato ad ogni varco finchè non viene smaltita la gente in attesa del treno” tutto previsto e con un’infinità di controllori, prevedendo migranti impazienti e aggressivi, anziani malfermi che stanno a malapena in piedi e lavoratori che partono mezz’ora prima per osservare cartelli. «Se mezzi trasportano il 25% delle persone abituali cerchiamo di evitare che vadano in auto, moto e bici diventano fondamentali. Stiamo creando nuovi posteggi moto in centro e il ministero ci ha autorizzati a realizzare le ciclabili veloci, disegnate con la vernice tra marciapiede e sosta. Ma salvaguarderemo i posti auto, in Buenos Aires quelli a pettine diventeranno in linea e gli altri saranno spostati più al centro della strada, si perderà una corsia ma il traffico resterà scorrevole, i negozianti possono stare tranquilli». Aggiunge l’assessore, ignorando completamente le proteste dei taxisti. E poi ha annunciato 35 km di piste ciclabili  e c’è un però: io sono vecchia e non so andare in bicicletta. La quarantena continuerà.

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