Lasciano un filino allibiti le dichiarazioni dell’AD di Trenord e di Granelli sul trasporto pubblico all’inizio della Fase 2.
“Domani è una giornata importante – spiegava questa mattina in diretta ai microfoni di RTL 102.5 durante “L’Indignato Speciale” – dove le responsabilità individuali dei cittadini sarà fondamentale”. Perché, appunto, i numeri contano: prima del lockdown il trasporto pubblico locale muoveva 16 milioni di persone al giorno, 5,4 miliardi di persone all’anno, in questi due mesi le presenze sono crollate fino al 90 per cento in meno, in media meno di 2 milioni al giorno. “Ma da domani torneranno al lavoro milioni di persone e il problema del trasporto pubblico locale non è mettere a disposizione mezzi di trasporto sanificati, quello è stato fatto – avverte Gibelli, AD di Trenord-: il problema della norma è che obbliga il distanziamento anche sui mezzi: se la distanza di un metro alle pensiline e nelle stazioni può essere gestibile con l’educazione e con la segnaletica, i comportamenti a bordo di autobus, treni e metropolitane difficilmente riusciranno ad ottemperare a quella regola”.
“Prima dell’emergenza Covid due persone su tre si muovevano con il trasporto pubblico e in città eravamo arrivati a 1 milione e 400 mila persone che tutti i giorni prendevano la metropolitana. Ma domani non ci staranno, saranno 350 mila, al massimo 400 mila. Quelli che devono andare al lavoro, devono farlo in sicurezza”, è l’allarme dell’assessore alla Mobilità del Comune di Milano Marco Granelli.
Che faccio signora, so’ 400 mila e ne aveva chiesti 350, lascio? Il Comune, evidentemente, inizia la fase due con le idee abbondantemente confuse. Il sistema di controlli di Atm non si sa precisamente quale sia, la gestione dei flussi nemmeno. Si va così, alla buona. Ma, più in generale, non mi paiono dei grandissimi messaggi da far circolare la domenica. Anche perché delle due l’una: o sapete come gestire, non dico in sicurezza, ma almeno legalmente il servizio oppure mi spiegate cosa lo fate partire a fare?
Ovviamente non si può bloccare tutto, ci mancherebbe. Ma la sensazione prevalente è che un’altra delle eccellenze Lombarde di cui per molti anni siamo andati fieri non reggerà all’urto del Covid. Il che, sperando sempre sia una errata impressione, è davvero triste se me lo consentite.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
I mezzi pubblici sono cose da comunisti e se i comunisti non le sanno risolvere che comunisti sono ???? Già, però dimenticavo che negli ultimi anni i comunisti si sono trasformati in capitalisti e quindi prediligono investire in business (ad esempio bici, monopattini elettrici, auto a pagamento) e le masse si devono adeguare a questa loro visione del mondo capitalistico !!!