E’ “allarme rosso” per il mondo del settore linguistico e della formazione. A lanciarlo è Elena Cordani, presidente Federlingue e consigliere Confcommercio, portavoce della coalizione costituita insieme ad Asils, Aisli, Eduitalia, Filins e AIdSM, associazioni che rappresentano, nel nostro Paese, le scuole di lingua, gli istituti e le università private, le scuole di italiano per stranieri, le società di formazione di ogni genere e grado e le scuole di musica. “Dopo due mesi di interruzione delle attività formative in sede, ad oggi – spiega Elena Cordani – nessuno parla ancora di riapertura. Senza aiuti dal Governo i costi di gestione ci costringeranno presto a chiudere ed a lasciare a casa i nostri collaboratori”. “Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – prosegue la presidente di Federlingue – si batte dall’inizio della crisi per spiegare che solo liberando urgentemente risorse a fondo perduto e indennizzi le imprese potranno ripartire e provare a limitare i danni”. “Rischiamo – sottolinea Elena Cordani – di restare intrappolati nella definizione di ‘scuola’ e nei provvedimenti di blocco che riguardano la sola scuola dell’obbligo e non le nostre imprese commerciali”.
Sono oltre 800 le imprese raggruppate nelle associazioni Federlingue-Confcommercio, Asils, Aisli, Eduitalia, Filins e AIdSM: danno lavoro a circa 13.000 addetti. Le Associazioni hanno redatto un documento unico di richieste in rappresentanza dell’intero comparto che offre educazione e formazione continua ad oltre 10 milioni di persone impegnate ogni anno nei corsi di lingue, nei corsi universitari, nei corsi di musica e nell’educazione privata. “Chiediamo più aiuti e per più tempo perché probabilmente saremo tra gli ultimi a poter ripartire – continua la presidente di Federlingue-Confcommercio – e non sappiamo se sopravviveremo economicamente perché il comparto è organizzato per anni scolastici. Dopo aver interrotto il 2019/2020, infatti, questa incertezza renderà impossibili le iscrizioni per il 2020/2021 e la sopravvivenza stessa delle aziende”. “Senza contare – aggiunge Elena Cordani – che le scuole di italiano per stranieri e chi fa incoming di studenti stranieri si è visto azzerare l’attività che potrà, forse, ripartire solo fra un anno”. “Siamo pronti a mettere in atto tutti i protocolli di sicurezza per far ripartire presto le attività formative. Le nostre strutture – conclude la presidente di Federlingue Confcommercio – ospitano ogni giorno centinaia di persone tra dipendenti e studenti. Saremo rigorosi, ma va depenalizzata la responsabilità penale e civile in caso di contagi”. (mianews)
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