“Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo cosi complesso”. Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo l’approvazione del dl Rilancio. Il premier ha ricordato anche che per ora “i trasferimenti tra le Regioni sono congelati” e che per le riaperture farà un decreto legge e non un dpcm.
“Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento. Con le forze di maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato” ha aggiunto il premier. “C’è un Paese in grande difficoltà – ha continuato il presidente del Consiglio – quella di oggi è la manovra per fronteggiare questa fase che contiene delle premesse perché questa fase di ripartenza possa concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”
“Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza – ha precisato Conte – . Aiutiamo le famiglie che hanno figli, abbiamo un reddito di emergenza. Per i lavoratori le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro. Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza, c’è anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione e tagliamo 4 miliardi di tasse“.
“Ci sono 15-16 miliardi alle imprese – ha proseguito il premier – che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato” con lo stop alla rata Irap di giugno.
“Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro“. “Dobbiamo semplificare e fare in modo che arrivino in modo semplice, rapido, veloce” le risorse stanziate. “Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura”. Ci sono poi 1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori.
“Confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto fino ad adesso. Non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo di rimediare” e poi Conte ha aggiunto che c’è “per la sanità un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni”.
E’ “corposo” secondo quanto riferito da Conte in conferenza stampa il pacchetto turismo nel decreto Rilancio, con un tax credit “fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci. E c’è un occhio di attenzione per i nostri artisti”. Per l’occupazione di suolo pubblico “Bar e ristoranti non pagheranno la Tosap, grazie alla collaborazione con l’Anci.
“Fare oggi uno sconto fiscale per tutte le imprese”, come accade nel dl rilancio, “significa erogare una forma indiretta di liquidità, significa lasciare nelle casse delle società delle somme di danaro. Non abbiamo definito una riforma del sistema fisco, è un intervento una tantum. Il nostro obiettivo è affrontare in prospettiva una più complessiva riforma del fisco ma non possiamo farlo in questa condizioni. Bisogna affrontare prima l’emergenza”, ha precisato Conte.
TROVATO L’ACCORDO SUI MIGRANTI – Sulla regolarizzazione degli stagionali “non si è consumata una battaglia cruenta, è un provvedimento complesso, che richiedeva una attenta valutazione. Da parte del M5S è stato richiesto un supplemento di valutazione, anzi vorrei ringraziare il Movimento 5 Stelle perché abbiamo approfondito alcuni aspetti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Conte annunciando l’accordo trovato sulla questione dei migranti per i quali è stata chiesta la regolarizzazione. “Non è un problema di numeri, è di sostanza. I principi esiliano qualsiasi considerazione sui numeri” delle regolarizzazioni. E’ un risultato importante e anche una battaglia di civiltà”. “Non ho fatto uno studio esatto dei numeri ma sono numeri molto più limitati” di 600mila migranti da regolarizzare. “Se ci abbandonassimo alle comparazioni, credo che i governi di centrodestra abbiano regolarizzato 877 mila migranti, quelli di sinistra oltre 500mila. Se sono numeri sbagliati chiedo preventivamente scusa. Ma non è un problema di numeri, è di sostanza”.
A margine della conferenza stampa per le comunicazioni relative al dl Rilancio, il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ha commentato: “Oggi è un giorno storico per l’Università e la Ricerca. Con il ‘Decreto Rilancio”, il governo investe circa un miliardo e 400 milioni di euro sul futuro dell’Italia”. “Ecco una grande opportunità per i giovani talenti italiani – ha sottolineato Manfredi -. Se i nostri cervelli all’estero vorranno rientrare per aggiungere anche il loro contributo alla rinascita del Paese, a breve avranno tutti le possibilità per farlo, anche perché l’assegnazione dei nuovi 5600 posti da ricercatore rappresenta il più grande piano nella recente storia italiana. È soprattutto con il merito, la competenza e il talento dei nostri giovani che potremo infatti rilanciare l’Italia e vincere la sfida sanitaria, economica e sociale contro il coronavirus. Guardiamo al futuro partendo dai giovani e dalle competenze”.
“Per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi” ha precisato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in conferenza stampa. “Sosteniamo famiglie e imprese in un momento difficile, ma anche gettiamo le basi per la ripartenza e la ripresa” ha aggiunto Gualtieri che si è soffermato sulle misure di sostegno al reddito, allargate “affinché nessuno sia lasciato solo , dipendenti e autonomi, e le famiglie più in difficoltà”. “Mi piace che nel Dl Rilancio ci sia un sostegno al reddito per tutti quelli che non ce l’hanno per colpa del coronavirus – ha sottolineato – ma anche che ci sia il maggior finanziamento della storia all’Università e alla ricerca, per finanziare il nostro domani e non solo il presente”. Le banche saranno più veloci nel concedere i prestiti garantiti dallo Stato. E il ristoro diretto alle imprese, fa sapere Gualtieri, arriverà a giugno insieme al “mancato pagamento” dell’Irap. “E’ perfettamente vero che nei prestiti alle piccole imprese c’è stata troppa lentezza da parte delle banche, non siamo stati affatto contenti. In alcuni casi ci sono volute poche ore, in altri diversi giorni: le norme consentono erogare i 25.000 euro in 48 ore – ha precisato – . Con questo decreto e con la conversione del dl liquidità ci saranno nuovi emendamenti per rafforzare il provvedimento e rendere più celere la concessione liquidità”. Nel Dl Rilancio “c’è il sostegno alla capitalizzazione delle pmi che contribuisce, con risorse pubbliche, sia a sostenere le perdite, sia ad affrontare uno dei nodi strutturali del nostro sistema produttivo, la scarsa capitalizzazione” ha concluso il ministro.
Il decreto Rilancio stanzia “6 miliardi” per gli indennizzi alle imprese “che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli al termine del Cdm. L’indennizzo andrà “da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare”. Il decreto “ripropone il bonus da 600 euro per una mensilità per la medesima platea del Cura Italia ma lo amplia per una terza mensilità per alcune platee più colpite dalla crisi” con “uno stanziamento ulteriore di quasi 4,5 miliardi” ha precisato Patuanelli.
Con il dl Rilancio sono previste altre 4.200 borse per le scuole di specializzazione in medicina, in collaborazione con il ministero dell’Università. Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Con gli stanziamenti previsti dal dl Rilancio, i posti in terapia intensiva “aumentano del 115%: si passa così stabilmente dai 5.179 posti prima dell’emergenza pandemica ad oltre 11.000 posti”ha aggiunto Speranza.
Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia ha annunciato al termine del Cdm che la “semplificazione e l’accelerazione delle procedure per la concessione della Cassa integrazione in deroga entrano nel decreto rilancio. Il consiglio dei ministri ha accolto infatti la proposta sulla quale eravamo giunti ad un accordo al termine di un confronto con le Regioni e con la ministra Catalfo. Una soluzione frutto di una positiva collaborazione istituzionale che va incontro alla necessità di modificare delle procedure non adatte all’emergenza che stiamo affrontando e che sarà a vantaggio di molti lavoratori e imprese in questo momento di difficoltà”.
Il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini in chat con le associazioni del settore ha sintetizzato le misure per il settore contenute nel dl Rilancio:bonus vacanze per le famiglie con un reddito non superiore ai 40 mila euro, stop alla prima rata dell’Imu per le imprese alberghiere e stabilimenti balneari e non solo per un valore complessivo di 4 miliardi di euro.
“Ora è tempo di rimettere in moto l’Italia. Sicurezza e rilancio sono le nostre parole d’ordine. Con il decreto di oggi il Governo ha messo in campo 55 miliardi per imprese, lavoratori e famiglie. Il più grande investimento sull’università, sulla salute, incentivi green, aiuti per non lasciare sole le persone e le imprese. Risorse senza precedenti nella storia della Repubblica. Ora due priorità: soldi in tasca e massima semplificazione. Gli italiani vogliono soluzioni”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Attaccano le opposiizioni. “Assistenzialismo, burocrazia, statalismo e pochi soldi a pioggia, senza un’idea di sviluppo del Paese e con imprese, Partite Iva, Comuni e produttori da mungere. Da due mesi gli italiani ascoltano le promesse del governo in diretta sul tg1, con risultati nulli. La pazienza è finita”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini. “Cassa integrazione non pagata, 600 euro negati, soldi in banca per commercianti e imprenditori mai visti, poco o niente per le famiglie, silenzio sulla scuola. Le proposte della Lega? Cassa integrazione automatica senza intervento dei sindacati, non debiti ma aiuti a fondo perduto per le imprese, anche grazie alla rottamazione di 8 milioni di cartelle esattoriali, taglio della burocrazia e del Codice degli Appalti, con pace fiscale e pace edilizia, poteri speciali ai Sindaci per appalti e opere pubbliche. Niente. La nostra volontà di collaborare per risolvere i problemi rimane, ma anche per questo decreto di centinaia di pagine – osserva Salvini – non siamo stati ascoltati o coinvolti”.
“Il Parlamento ha autorizzato il Governo a spendere in deficit 80 miliardi per fronteggiare l’emergenza. Conte non dovrebbe raccontarci quante risorse spenderà, ma quando arriveranno a famiglie e imprese”, dice la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni (Ansa)
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