I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Milano Duomo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, dott.ssa Raffaella Mascarino, nei confronti di CORONA Davide, pregiudicato 30enne di origini sarde, domiciliato nel lodigiano, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Monza, resosi responsabile di numerose violenze sessuali e rapine ai danni soprattutto di prostitute, avvenute nelle province di Lodi, Milano e Cremona, tra maggio e novembre 2019. L’attività d’indagine – diretta dal P.M. dott. Giovanni Tarzia facente parte del V Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott.ssa Maria Letizia Mannella – era stata avviata a seguito dell’intervento effettuato da personale del citato Nucleo Operativo il 3 novembre scorso, presso l’abitazione di una donna italiana 70enne, la quale aveva riferito agli operanti di essere stata sequestrata, rapinata e violentata sessualmente – per circa undici ore, all’interno del proprio appartamento nella zona dell’Arco della Pace – da parte di un uomo, conosciuto su un sito di incontri per adulti, con il quale aveva inizialmente concordato una prestazione sessuale a pagamento. L’uomo si era però rivelato sin da subito aggressivo e violento, aveva chiuso la donna in casa, abbassato le tapparelle e, dopo essersi impossessato dei cellulari di quest’ultima, l’aveva picchiata, minacciata con un coltello a serramanico, costringendola a compiere ripetutamente atti sessuali. Infine, prima di andarsene, aveva anche sottratto alla vittima 500 € in contanti.
Le serrate indagini che ne sono seguite, attraverso gli elementi raccolti mediante l’analisi della scena del crimine e l’acquisizione dei filmati dei circuiti di videosorveglianza, hanno permesso agli inquirenti di convergere sulla figura del CORONA Davide, riconosciuto poi dalla stessa vittima come autore dei fatti.La spregiudicatezza ed efferatezza adottata dal reo, le accortezze prese per evitare che la vittima chiamasse i soccorsi, la sottrazione del denaro nonché la scelta della vittima in base alla condizione di particolare vulnerabilità della stessa, lasciavano tuttavia supporre che il CORONA non avesse agito d’impeto ma sulla scorta di un consolidato modus operandi, motivo per cui erano stati approfonditi i suoi spostamenti al fine di capire se vi fossero stati ulteriori analoghi episodi.I successivi accertamenti, svolti con il concorso della Squadra Mobile della Questura di Lodi, in effetti hanno poi permesso di accertare il carattere seriale delle condotte, ricostruendo 5 episodi di violenza sessuale, prevalentemente ai danni di prostitute, tutti connotati da particolare crudeltà e violenza, poiché spesso consumati sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, dopo aver sequestrato, minacciato e percosso la vittima, a cui venivano peraltro, in più circostanze, sottratti i cellulari ed il denaro contante di cui aveva la disponibilità.
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