E’ quella falce e martello che segnala da che parte l’odio non si ferma mai ed è un odio irrazionale, viscerale, ideologico. “Fontana assassino” è la scritta che campeggia sul muro di cinta di un palazzo di Milano in zona Crescenzago, per la precisione in via Vittorelli. Non bastano i social a diffondere l’astio ma l’insulto deve essere platealmente esposto su un muro, quasi fosse una testimonianza dedicata al ricordo nel tempo. Ma gli autori vengono da lontano, hanno una cultura metabolizzata e digerita delle ex BR, danno la misura di sé in queste manifestazioni senza ragion d’essere. Ma questo è un periodo in cui insultare la Regione Lombardia è come sparare sulla croce rossa, dare incisività al proprio pensiero, contestare senza pietà.
Milano 2030 indice videoconferenze, esige il commissariamento della regione, boccia tassativamente che i tamponi possano essere privati. Stato, sempre più stato. Il Pd a cui si unisce Sala dichiara «il sistema sanitario lombardo non ha risposto in maniera adeguata a questa sfida del virus. Bisogna capire se le scelte adottate a livello istituzionale siano state corrette e sufficienti per fronteggiare l’epidemia ed eventualmente far sì che certi errori non vengano ripetuti».
Subdola motivazione politica per distruggere il circuito virtuoso tra pubblico e privato della sanità lombarda. La demonizzazione della sinistra è comunque l’ultima ratio per conquistare il potere. Gli antagonisti che hanno sintetizzato in due parole l’insofferenza e l’odio possono affiancarsi alla malafede di una sinistra allo sbando.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano