Sala contro tutti, ministri incapaci, governo inadeguato e nessuno l’ha chiamato

Milano

La Movida incontrollabile e incosciente di sabato sera ha stappato la bottiglia di rancori di Beppe Sala che tuona contro tutti, preservando ovviamente se stesso. E sembra accorgersi ora di un governo inconcludente, ministri incapaci, una partita giocata sulle parole, eppure è il suo PD che ha fortemente voluto questa alleanza che, nell’emergenza, evidenzia improvvisazione mettendo esperienza e capacità sotto i piedi. «Non voglio essere sgarbato nei confronti dei singoli ministri, ma tutti concordiamo sul fatto che questo governo ha il compito più difficile dal dopoguerra – ha sottolineato Beppe Sala nella sua intervista a Repubblica -. Bene, una parte dei ministri non è stata nominata per una comprovata esperienza specifica del settore di cui si occupa, o per una lunga esperienza politica. Perché parliamo sempre di meritocrazia e poi accettiamo che i ministeri non siano guidati dai più competenti?». E il primo sassolino è tolto dalle scarpe. E per essere più chiaro ed eventualmente proporsi come tecnico di massimo livello dichiara ancora “«Qui tutti gli ultimi sindaci della città avevano accumulato esperienze significative – spiega Beppe Sala -. Non sto parlando di girare le carte, ciò che ritengo è che il presidente del Consiglio dovrebbe chiamare intorno a sé i più bravi e capaci. Serve un governo di competenti, tecnici o politici, poco cambia».E c’è tutto l’orgoglio e la supponenza di chi si inserisce tra i più bravi e i più esperti, convinzione su cui ci sarebbe molto da discutere. Avrebbe suggerito piste ciclabili anche nelle spiagge? Avrebbe gestito l’emergenza rattoppando qua e là necessità evidenti? Avrebbe lasciato i barboni in strada? Avrebbe sbagliato tempi e ipotesi di rilancio? Avrebbe dimenticato la manutenzione delle strade, delle scuole?  E poi se la prende con la Regione, sottolineando la poca umiltà del governatore (e della sua giunta) che non ammette probabili colpe nella gestione dell’emergenza sanitaria: «Riconosco l’impegno di Fontana, ma che la Lombardia non ammetta alcun errore è molto difficile da comprendere». E Sala che errori o omissioni ammette? Il suo Ego prefigura una capacità senza rivali e, guarda un po’, ammette l’assoluta inadeguatezza del governo in carica.

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