Sono circa 500 i manifestanti che si sono ritrovati ieri pomeriggio sotto il palazzo di Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia a Milano, per contestare la sanità lombarda e più ampiamente la politica economica del governo e difendere il diritto a un lavoro stabile e a un reddito di base permanente, più diritti sociali e servizi pubblici universali e gratuiti. La sinistra anticapitalista e alternativa insieme alle sigle sindacali di base sono tornate così in piazza a Milano, dopo la manifestazione virtuale del primo Maggio. Tante le bandiere e gli striscioni esibiti appartenenti a diverse realtà tra cui la Cub, che ha una nutrita presenza di manifestanti di origine straniera, Sgb, Usi, Partito della Rifondazione Comunista e Sinistra europea oltre ad alcuni membri del centro sociale Lambretta. In piazza anche molti di quelli che in queste settimane hanno sostenuto una petizione online per ottenere il commissariamento della sanità lombarda.
Dalle 17.30 in poi è stato un crescendo di arrivi per la manifestazione che ora ha assunto le forme di una assemblea pubblica con un palchetto improvvisato e un sistema di amplificazione per gli interventi dei vari rappresentanti. Al momento, per ragioni di ordine pubblico, è stato chiuso al traffico il tratto di via Melchiorre Gioia tra via Galvani e via Sassetti. Hanno tentato un corteo. Polizia e i dirigenti della polizia hanno subito spiegato ai rappresentanti del sindacato autonomo che il corteo non poteva essere effettuato perchè espressamente vietato dalle misure per il contenimento della pandemia. Ma i manifestanti non hanno voluto sentire ragioni, hanno iniziato a muoversi e dalle 18.25 sono fisicamente contenuti dagli agenti del reparto mobile in assetto antisommossa.
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