Davanti a un progetto che non è un progetto, ma la folle utopia di Sala, Granelli, Maran, il buon senso si ribella, ma non ha la forza di far riflettere i tre moschettieri. Greta naturalmente applaude Milano e, anche se un po’ in ombra in questo periodo, si fa sentire per la gioia degli ecologisti di nome.” La retorica dell’amministrazione milanese sembra aderire fin troppo al motto popolare: “Avete voluto la bicicletta, e adesso…”. Peccato che i milanesi, per esser trasformati in ciclisti, abbiano bisogno di incentivi più strutturali di un bonus acquisto e di qualche striscia bianca per terra… Si fa troppo presto a dire “Pedalate”! Parole di Ugo Savoia su Arcipelago. E considera. “La città dei commerci, dei furgoni che consegnano a ogni ora del giorno, delle sette-ottocentomila automobili (quante sono davvero?) che quotidianamente arrivano dalla provincia o da un altrove più distante, vive guardando di continuo l’orologio e lo stradario: deve consegnare, rifornire, “deliverare”, trasportare negli orari stabiliti e ai giusti indirizzi. In questo quadro la bicicletta è una nemica, anzi “la” nemica numero uno, in particolare quella dei rider. Più dei pedoni, che hanno comunque i loro spazi precisi e definiti…Forse la convivenza pacifica è stata possibile soltanto negli anni Cinquanta, quando la densità del traffico era ancora ai minimi. E oggi? Come sanno benissimo entrambe le categorie, automobilisti e ciclisti, nelle strade strette oppure con carreggiata ridotta da parcheggi garibaldini, in doppia o tripla fila, è sempre un azzardo superare una bicicletta; si rischiano incidenti, per cui si procede tutti a velocità di pedalata” Già oggi dove parcheggerebbe Sala in doppia fila? Il Comune esulta per 6mila biciclette. E nel frattempo mette in croce centinaia di migliaia di automobilisti, manda in crisi centinaia di commercianti, complica la vita ai tassisti, crea caos perché “La cattiva coscienza ambientale delle società occidentali periodicamente ha bisogno di darsi una scrollatina, se non altro per far vedere che esiste. In genere ciò coincide con emergenze di varia natura, che vanno dallo smog, all’eccesso di rifiuti da smaltire, alle epidemie che costringono a interrogarsi su quale tipo di sviluppo si voglia perseguire. Come sta succedendo in queste settimane” (Ugo Savoia)