L’odio non si ferma e neppure la strumentalizzazione politica contro Fontana e la Sanità Lombarda. Due giorni fa il murale gigantesco definiva Fontana “Assassino” e ieri come martellamento ignobile, le accuse per aver affidato ad una ditta la fornitura di camici, peraltro donati, senza gara. Fontana ha querelato Fatto Quotidiano e Report, ma l’incalzare dell’astio, della rabbia di una sinistra che vomita rancore ingiustificato, non è lotta politica, ma vero odio. Ecco dove sta il razzismo, l’esclusione, il risentimento. Ma non basta, Milano si prepara, la piazza richiama la miglior gente della sinistra per gridare il furore, pardon l’analisi secondo il fior fiore dell’estremismo rosso. E dopo la petizione online e iniziative social come quella delle mascherine con il nastrino nero, per chiedere il commissariamento della Sanità lombarda, ecco l’iniziativa, promossa da una rete di associazioni e movimenti (Milano 2030, Medicina Democratica, Arci Milano, AiutArci a Milano, Arci Lombardia, I sentinelli di Milano, Casa Comune) per una manifestazione che si terrà sabato 20 Giugno, alle ore 15, ancora da definire il luogo. Il condottiero unificante? Pierfrancesco Majorino. “È arrivato il momento di scendere in piazza di fronte alla vergogna chiamata Regione Lombardia. Rigorosamente attenti al distanziamento fisico e al rispetto delle regole”, afferma l’eurodeputato Pd, Pierfrancesco Majorino, promotore di Casa Comune e da settimane sostenitore della richiesta di commissariamento. “La metà delle persone morte a causa del Covid-19 in Italia vivevano in Lombardia – affermano i promotori -.Sprechi di denaro enormi, nessuna assistenza territoriale, giornate di attesa al telefono e settimane o mesi per avere un tampone o un sierologico a meno di pagare: la gestione della pandemia in Lombardia è stata un disastro. Abbiamo pagato sulla nostra pelle e su quella delle persone a noi care, decenni di scelte scellerate che hanno privilegiato l’ospedalizzazione e la centralizzazione delle strutture sanitarie, che hanno smantellato i servizi socio-assistenziali e ridotto la salute delle persone a merce.
Le scelte fatte in questi mesi sono state devastanti e hanno dimostrato l’insipienza di chi avrebbe dovuto proteggere la nostra regione dalla pandemia.
Per questo chiediamo al governo di intervenire, commissariando la sanità lombarda, e alla vigilia della scadenza della cosiddetta sperimentazione Maroni – la legge regionale n. 23 del 2015 che ha costruito di fatto il sistema che si è dimostrato fallimentare anche e soprattutto durante la pandemia – ne chiediamo la completa revisione. Vogliamo una vera svolta.”
Eppure chi vive in Lombardia e non è accecato dalla ideologia sa quanti e quali vantaggi offre. Osserva Tempi “Ma è una “fortuna” che il coronavirus sia esploso nella patria italiana di libera scelta, ricerca e innovazione, e dove il Piano messo a punto a Palazzo Lombardia si fonda sul pilastro che regge il sistema sanitario da oltre un ventennio: un’alleanza tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici che non costerà nulla ai cittadini.” L’eccellenza Lombardia non si dovrebbe discutere.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Piu’ che odio e’ cretinaggine pura dei cerebrolesi di sinistra. Quelli che ai miei tempi inneggiavano a Stalin e Mao tze Tung.