Il suo nome è “Kando” ed è un “detective elettronico” utilizzato per individuare, in tempo reale, le sostanze inquinanti scaricate abusivamente nelle fognature dell’area metropolitana di Milano. Scorie illegali, cattivi odori e comportamenti non corretti hanno i giorni contati. La nuova tecnologia è del gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato del territorio, e si basa su un concetto molto semplice, quello di rilevare il prima possibile la presenza di sostanze inquinanti nelle acque reflue con un sistema di prevenzione e di controllo che garantisce una migliore capacità di previsione e individua, con una tempestività assoluta, gli scarichi irregolari.
In Lombardia è già stato utilizzato nel progetto pilota che lo ha inaugurato, nel bacino del depuratore di Pero che serve più di venti Comuni e II depuratore di Pero circa 620mi1a abitanti. «Con l’installazione di queste sonde vogliamo estendere il progetto, visto i risconti più che positivi che abbiamo ottenuto», spiega il presidente del gruppo Cap, Alessandro Russo: «L’obiettivo è utilizzare le tecnologie più avanzate per ridurre l’impatto ambientale e sociale. Tra le nostre priorità c’è il benessere di tutte le persone che vivono nelle vicinanze dei depuratori, perché le sostanze inquinante illecite possono anche generare quei cattivi odori che spesso vengono imputati proprio agli impianti istallati». In quella zona ci sono diverse attività produttive, di trattamento dei rifiuti e farmaceutiche, chimiche e galvaniche. «I risultati della prima fase», sottolineano dal Cap, «hanno già portato a una notifica di reato e all’avvio dell’attività di controllo con l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ndr) e con la polizia provinciale».
Il progetto prevede che vengano installate sonde in continuo per analizzare diversi parametri lungo tutta la rete fognaria.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845