Ci vorrebbe la penna di Indro Montanelli per commentare, definire l’oltraggio di quel collettivo studentesco stuprato la sua statua con insulti e quattro barattoli di vernice rossa. La vergogna di chi non sa e non vuol sapere la caratura dell’uomo e del giornalista-scrittore, cieco di pensieri e di idee, contagiato da un pensiero “unico” dominante Dichiara Mariastella Gelmini (F.I) “la furia iconoclasta dei presunti anti-razzisti è solo l’altra faccia dell’intolleranza e del totalitarismo fintamente democratico” Il Presidente Fontana osserva “Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre piu’ dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente” E per gli insulti scritti sul basamento della statua “Razzista Stupratore”, Giorgia Meloni (FdI) scrive sulla sua pagina Facebook “La statua dedicata a Indro Montanelli imbrattata da analfabeti radical chic con la scusa della lotta al razzismo. Signore e signori, ecco a voi i nuovi talebani. Ecco a voi la civiltà del politicamente corretto”. La vigliacca azione perpetrata a Milano, non ha neppure fatto il solletico a chi ha l’onore di partecipare agli Stati Generali. Forse per i Membri del Governo sono pettegolezzi milanesi.
Il video pubblicato sui social, Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) con cui hanno rivendicato l’imbrattamento avvenuto nella notte. “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome”, scrivono
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