Elaborare la scomparsa di un proprio caro non è affatto semplice. Spesso, infatti, ci troviamo a dover affrontare un lutto improvviso che ci mette a dura prova. Molte persone richiedono un sostegno psicologico quando si trovano ad affrontare un lutto. La reazione psicologica alla perdita può ancora essere incompiuta e agire come una ferita infetta, come una lesione mimetizzata che riempie le nostre vite di condizionamenti, di limitazioni. È necessario, quindi, riconoscere gli indizi dei lutti irrisolti.
Alla domanda su quale sia il modo migliore per superare un lutto, è possibile rispondere che non esiste una strategia universale. Ogni persona reagisce in modo diverso, e questa è sicuramente la più grande difficoltà. Non possiamo consigliare una serie di tecniche “normative” che possano servire a tutti noi, perché non c’è nulla di così privato, disordinato e caotico del dolore per una perdita.
Tuttavia, non possiamo trascurare un dettaglio: la capacità di resilienza dell’essere umano è immensa. Sebbene non potremo mai colmare completamente il vuoto di quella perdita, riusciremo a convivere con essa. Possiamo persino permetterci di essere di nuovo felici, sebbene prima sia necessario affrontare e superare efficacemente il nostro lutto personale.
Le fasi del lutto
Molte persone cercano di superare un lutto attraverso le famose cinque fasi. Dopo la negazione del lutto, dove il mondo perde di senso e diventa insostenibile,c’è la rabbia, una fase necessaria del processo di guarigione. Di solito siamo più bravi a sopprimerla che a provarla. Se siamo disposti a darle spazio però, possiamo accedere ad un livello più profondo di consapevolezza.
C’è poi la fase della negoziazione dove vorremmo che la vita ritornasse quella che era prima e faremmo di tutto per riavere quella persona indietro. È il momento in cui pensiamo a quanto avremmo potuto fare per evitare questa perdita: diagnosticare la malattia prima, fermare l’incidente ecc.
La quarta fase è quella della depressione. I sentimenti di vuoto si presentano e il dolore entra nelle nostre vite a un livello più profondo di quanto avessimo mai immaginato. Questo stadio depressivo sembra durare per sempre, ma non è assolutamente un segno di malattia mentale.
Nell’ultima fase, quella dell’accettazione ci può essere confusione con l’essere “Ok” con ciò che è successo. Non è così. La maggior parte delle persone non si sente mai bene riguardo alla perdita di una persona cara. Questa fase è il momento in cui si arriva ad accettare la realtà: la nostra persona amata è scomparsa fisicamente e non tornerà più. Si impara a vivere con questa consapevolezza. Non ci passi sopra, ti ci abitui.
Non esiste un tempo “giusto” per viversi il lutto. Questo processo dipende da molteplici fattori quali la tua personalità, la tua età, i tuoi valori e la tua rete sociale e di supporto.Ogni lutto è differente e porta con sé vissuti molto profondi. Con il tempo la tristezza diminuisce e potrai tornare pian piano alla tua vita quotidiana.
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