Una storia qualunque, una di quelle storie purtroppo frequenti, per raccontare la difficile vita degli anziani. Attaccano bottone quando possono, parlare è già un sollievo, essere attentamente ascoltati, una vittoria. E, forse, dovremmo spesso ricordare quanto sia preziosa la loro memoria e quella capacità di reagire che diventa sorriso. Salvatore ha 89 anni, vive in un condominio alla Barona. Nota Fanpage “non ha supporti familiari che possano sostenerlo nelle esigenze di tutti i giorni e per questo per lui che ha difficoltà a deambulare, è sempre più complicato muoversi, fare le spesa e svolgere le normali attività quotidiane. Difficoltà che vive anche sul piano economico visto che a sostenerlo c’è una piccola pensione con la quale non riesce facilmente ad affrontare la quotidianità.” Una storia che si ripete a Milano nell’indifferenza di chi ci governa.
Ha incontrato i poliziotti durante un’operazione di sgombero in corso nel condominio dove vive e così tra una chiacchiera e un’altra nasce un racconto spinoso di difficoltà, anche economiche. Una solitudine che scandisce la fatica di vivere. E sono gli ultimi anni perché l’anzianità non perdona. Un esempio emblematico che dimostra un’impostazione di giustizia sociale fallita. Sì, certo “Dopo qualche giorno gli agenti hanno consegnato la spesa al signor Salvatore che quando ha aperto la porta e se li è trovati nel suo appartamento è scoppiato in un pianto di felicità: e così dopo aver ringraziato i suoi “nuovi amici” ha deciso anche di farsi immortalare con i suoi angeli custodi un selfie ricordo.” Quasi una favola che esalta i buoni sentimenti, ma la comunità degli anziani, merita ben altro.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano