PD discute l’inadeguatezza della sanità lombarda e Sala “Voglio essere parte attiva”

Milano

Forse era un po’ piccato, forse la Milano “Che non si ferma mai” è ferma, forse l’unica gioia di questo periodo è stato il Gay Pride, ma praticamente dal 19 giugno i social di Sala sono silenziosi. Manifestazioni feroci, accuse ingiustificate contro la Sanità Lombarda, il commercio lasciato a districarsi tra regole impossibili e il fallimento di una mobilità insensata, non hanno meritato un commento articolato. Ma ieri Sala ha parlato, in un consesso di privilegiati, i notabili del PD, compreso Zingaretti a cui evidentemente non bastano le grane della Sanità laziale e porta il suo “verbo” contro la Lombardia “Il convegno è in programma oggi (ieri ndr), simbolicamente ospitato al Pirellone. Irrituale che l’introduzione sia affidata al segretario regionale Vinicio Peluffo, e al capogruppo Fabio Pizzul, insieme a Walter Ricciardi, presentato come consigliere del ministero della Salute. Un tecnico ministeriale che in quanto tale dà un contributo a un evento di partito è discutibile, e il presidente del Consiglio di municipio 4, Oscar Strano, dichiara di considerarlo «assolutamente inopportuno». «Una grave interferenza» dice, visto che si tratta di «un evento di partito nel quale, nella migliore delle ipotesi, si contestano le scelte che la Regione ha assunto in linea con il ministero della Salute» (commento di Oscar Strano – F.I) Qui, in un convegno politicamente corretto solo per la casta PD, Sala finalmente sfoga il suo risentimento. Secondo il sindaco di Milano, innanzitutto occorre definire meglio il ruolo dei sindaci in campo sanitario e uscire dall’ambiguità, questa “cosa bizzarra che sono responsabili della salute pubblica senza averne” gli strumenti. Va chiarito, in particolare, ha detto Sala, se si vuole “che i sindaci siano parte attiva delle politiche sanitarie. Io penso che sia importante che lo siano, ma è una decisione che va presa e che va al di là del sistema lombardo”. Altrimenti, ha ammesso, io non mi sento di giocare un ruolo così ambiguo, così spurio”. Ed è questo stare in seconda fila che lo innervosisce. Vorrei ricordare gli attacchi ripetuti a Fontana. Fontana da parte sua aveva osservato che Milano è in Lombardia e la Lombardia non è in Milano

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